Alla vigilia del 24esimo anniversario dell’indipendenza ucraina, il
Presidente Petro Porošenko ha lanciato un appello all’unità per sconfiggere
“l’aggressore russo”, termine con il quale intende anche la popolazione
dell’Ucraina orientale.
E mentre l’Ucraina potrebbe diventare la miccia di una
guerra più grande, il vero pericolo strategico sta nel fatto che il
Presidente americano Barack Obama continua ad essere intenzionato a
imbastire una provocazione contro la Russia su più fronti.
Dal 18 agosto la NATO sta conducendo le più vaste
manovre di terra e d’aria in Europa continentale dalla fine della guerra
fredda, espressamente per esercitarsi ad uno scontro con la Russia. Tali
manovre, che si svolgono in Germania, Romania, Bulgaria ed Italia, saranno
seguite da manovre di guerra anti-sottomarini nel Mar Ionio. In breve, nei
prossimi due mesi le forze della NATO verranno dispiegate massicciamente in
tutta Europa.
Allo stesso tempo, l’amministrazione Obama procede coi
suoi piani per dispiegare una nuova generazione di armi nucleari tattiche
sul suolo europeo. I piani per stazionare le bombe nucleari tattiche B61-12
sono stati oggetto di molte critiche. Il Bulletin of Atomic
Scientists (del 21 agosto) ha pubblicato una dura critica della nuova
politica di Obama a firma di Adam Mount, del Council on Foreign Relations,
secondo il quale la nuova generazione di armi nucleari tattiche aumenterà la
probabilità che queste armi vengano utilizzate in combattimenti
convenzionali.
Ormai da mesi, ufficiali a riposo delle Forze Armate
americane, europee e russe ammoniscono del crescente pericolo di un
conflitto nucleare. Il Gen. James Cartwright, Vice Capo degli Stati Maggiori
Riuniti fino al 2011, aveva chiesto di porre fine alla dottrina del “lancio
su avvertimento” secondo la quale Stati Uniti e Russia hanno solo pochi
minuti per stabilire se siano sotto attacco e lanciare un secondo colpo di
rappresaglia. Con un’alta percentuale di testate nucleari sui sottomarini e
vicine al bersaglio nemico, questa dottrina ha ridotto il cosiddetto
“orologio della fine del mondo” a pochi minuti.
Anche se molti parlano del pericolo di un “errore di
calcolo” che possa condurre alla guerra termonucleare, Lyndon LaRouche ha
ribadito più volte che il pericolo persisterà fino a quando Obama resterà
alla Casa Bianca. Ai sensi del 25esimo emendamento della Costituzione
americana, Obama potrebbe essere destituito su iniziativa del suo stesso
gabinetto se funzionari ad alto livello del Ramo Esecutivo giungono alla
conclusione che il Presidente sia mentalmente incapace di proseguire il suo
mandato.
Certamente, il pericolo oggi è molto più grave che al
culmine della crisi missilistica di Cuba del 1962. Allora il Presidente
americano John F. Kennedy era ben consapevole delle tremende responsabilità
che gravavano sulle sue spalle e su quelle di Nikita Krusciov, per
assicurare che il mondo non scivolasse in un conflitto nucleare che avrebbe
spazzato via il genere umano.
Il Presidente Obama non possiede nessuna delle qualità
di statista di Kennedy, e costituisce quindi un grave pericolo nel momento
in cui crolla Wall Street e gli estremisti hanno la meglio in Ucraina.