A metà marzo, un rapporto della NASA ha annunciato che le falde acquifere della California si stanno esaurendo e le riserve d’acqua, al presente livello di consumo, basteranno solo per un anno. In risposta, il governatore Jerry Brown ha emanato un decreto razionando l’acqua per la prima volta nella storia (tranne che per il fracking e l’uso delle falde da parte delle multinazionali). Il decreto è coerente con la storia di Brown, un ambientalista radicale, e dimostra che egli non comprende come il suo ambientalismo sia una delle cause del problema.

Il razionamento può al massimo estendere le riserve per qualche mese, e quindi non è una soluzione. I conservatori chiedono che si privatizzi l’acqua e che si faccia fluttuare il prezzo sul mercato, in modo che la domanda si “autoregoli”. In questo scenario, solo gli abbienti avrebbero accesso all’acqua, mentre gli agricoltori rimarrebbero a secco, provocando un crollo della produzione e l’aumento dei prezzi.

La siccità non è una sorpresa, perché va peggiorando da decenni nell’inerzia delle autorità. E da decenni il LaRouchePAC propone la soluzione, che nel breve termine consiste in impianti di dissalazione e di impianti nucleari per fornire l’energia. Questa soluzione tecnologica è naturalmente avversata dagli ambientalisti radicali.

La soluzione a lungo termine è quella del NAWAPA, un grande progetto di trasferimento idrico dall’Alaska (vedi), e lo sviluppo di sistemi ad alta energia per lo sfruttamento dei flussi dell’atmosfera. Uno sguardo alle infrastrutture idriche costruite dai cinesi negli ultimi anni mostra gli esempi da seguire.

Contrariamente alla convinzione dogmatica dei cambiamenti climatici a opera dell’uomo, a cui aderisce fideisticamente anche il governatore Brown, la California ha attraversato molteplici periodi di siccità negli ultimi dieci milioni di anni, ben prima che comparisse l’uomo. Ma Brown sostiene che a causa dell'”impronta ecologica”, la California possa sostenere solo mezzo milione di persone, mentre ora ce ne sono quasi trentanove. Il programma di Brown non è quello di reperire l’acqua, ma di ridurre la popolazione, cosa che il suo piano di “conservazione” delle risorse idriche otterrebbe, dato che gli esseri umani non possono vivere senz’acqua. Emerge così l’ideologia fondamentale dei moderni movimenti ambientalisti, creati da oligarchi come il Principe Filippo d’Edimburgo a cui da sempre danno fastidio le “bocche inutili da sfamare”.