Alla vigilia del “Vasco Modena Park” il Movimento Internazionale per i Diritti Civili – Solidarietà (MoviSol) dichiara la propria indipendenza culturale e musicale. Fa affiggere alcuni manifesti in alcune zone di Modena prossime a quella “sequestrata” ai cittadini modenesi per la performance del Sig. Vasco Rossi.

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Le istituzioni non hanno saputo resistere alla tentazione: hanno calato le difese. Così, da giorni si parla degli esami di maturità rimandati, degli intoppi nel servizio di ristorazione per i bambini delle scuole dell’infanzia, delle incertezze nel piano straordinario di lavoro al Policlinico, della sospensione di alcune linee dei trasporti cittadini, della chiusura dei negozi vicini, e chissà che altro.

Qualcuno si consola pensando a qualche giovane che ha trovato l’occasione d’oro di un lavoretto a tempo determinatissimo, ma non pensa, come molti suoi rappresentanti politici, che negli affari umani contano i princìpi. La floridezza o la decadenza dell’economia dipendono dai princìpi che si pongono alla base del vivere in comune, dalle conseguenti scelte di investimento e di controllo della finanza, e dal grado di coinvolgimento della creatività dei singoli.

Il ritratto di Giuseppe Verdi

Dopo decenni di controcultura per troppe persone la “musica italiana” comincia con gli urlatori del dopoguerra. Per troppe persone il rumore è bello, “la guerra è pace”, “la libertà è schiavitù”, “l’ignoranza è forza”, la musica è noiosa mentre il ritmo ossessivo è miracolosamente piacevole.

Tra le troppe persone mettiamo anche le generazioni di bambini cui, soprattutto negli ultimi decenni di degrado scolastico, è negato il diritto non scritto, ma sostanziale per la pedagogia e in generale per una Repubblica, alla fruizione della bellezza, anche nella musica.

Il ritratto di Ludwig van Beethoven

Il ritratto di Ludwig van Beethoven è accompagnato dalla scritta “Vera musica di emancipazione”, poiché l’emancipazione dell’umanità fu lo scopo del suo lavoro di compositore. Il paradigma della controcultura ha offerto una falsa emancipazione, che consiste nell’immersione nelle sollecitazioni dei sensi e degli istinti.

Il diritto repubblicano all’educazione estetica, espressione adoperata da Friedrich Schiller, il poeta della libertà e autore dell’Ode alla Gioia, è l’unico vaccino contro la tirannide da lui individuato. Sarebbe stata l’unica via per evitare il fallimento riscontrato, per esempio, nella Rivoluzione Francese passata in mano ai giacobini.

Ancora controcultura o Rinascimento?

Sin dal dopoguerra, più di altri, il nostro Paese è oggetto di pesanti attenzioni da parte di chi, con la disponibilità di tempo delle classi altolocate e la malvagità delle oligarchie, cerca di tenere a freno il nostro carattere rinascimentale oppure di far deviare dal suo naturale scopo, il Bene Comune, la creatività che Enrico Mattei seppe organizzare.

Abbiamo deciso di dichiarare ancora una volta che esiste un equivoco sulla natura della musica (e dell’arte in generale) e che per uscire dalla crisi economica occorre risalire ai principii e fare ordine mentale. Quali vantaggi possiamo trarre da nichilismo e rassegnazione?

Flavio Tabanelli

“Chi decide della nostra cultura? Chi possiede la tua cultura?” (2011)

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Il ritorno al La verdiano

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Crisi, droga e subcultura spazzatura: le armi contro le repubbliche

Il coro accordato nel La verdiano come istituzione morale
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The Classically-Tuned Chorus as a Moral Institution – A Declaration of War on the Stupidity and Banality of Popular “Culture”

Modena: Anche il teatro sia “istituzione morale” (2015)

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Che cos’è la bellezza e perché è necessaria?

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What Is Beauty, and Why Is It Necessary?