Folker Hellmeyer, uno dei più famosi economisti tedeschi, ha avvertito in un’intervista del 17 aprile che l’economia tedesca sta per fare un botto e che il crollo sarà non lineare: https://www.youtube.com/watch?v=WPh7EAUVZwQ.
L’economia mondiale sta subendo una frammentazione, ha spiegato Hellmeyer, con l’Occidente che si separa dal Sud globale che, misurato in parità di potere d’acquisto, rappresenta oggi il 70% dell’economia mondiale e continua a crescere e a creare proprie istituzioni. Questa spaccatura egli la definisce “un’autoflagellazione masochistica di natura economica, con una perdita di prosperità”. La Germania e l’Europa continentale sono sistemi economici basati sull’importazione di materie prime e semilavorati, che vengono trasformati con un alto tasso di energia e poi esportati.” A suo avviso, “stiamo corrompendo questo modello”, poiché ci stiamo tagliando fuori dai mercati di importazione e ci allontaniamo dai mercati di esportazione.
“Se noi, nell’Unione Europea e nei Paesi più importanti, continuiamo con l’approccio politico degli ultimi dieci anni, diventeremo sempre più dinamicamente distorti, perché è come – anche questa è una legge economica – come la caduta delle tessere del domino: va sempre più veloce. All’inizio è come una diga che ha solo una piccolissima fessura, si vede solo una piccola increspatura e a un certo punto la diga ti crolla addosso. In altre parole, il rischio c’è”, ha detto Hellmeyer.
“Abbiamo bisogno di un riorientamento completo dell’Europa. Questo vale anche per la politica estera, in modo da avere una politica estera orientata ai nostri interessi. Non siamo percepiti in questo modo; quando Scholz si rivolge all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la sala è vuota! Questo non è mai successo nella storia di questo Paese dal 1949”.
“Il punto successivo: riorientamento della politica dell’istruzione, della politica delle infrastrutture, della politica energetica, della politica fiscale e della sburocratizzazione. Ma il fattore decisivo è il settore energetico. E qui la Germania, in quanto maggiore Nazione industriale dell’Unione Europea, è un peso per l’Europa nel suo complesso e un peso perché non stiamo affrontando la responsabilità che deriva da questa dimensione. E non è solo una responsabilità per gli altri, è una responsabilità per la popolazione e le imprese locali generare nuovamente fiducia”.