L’ex generale tedesco Harald Kujat, dal 2002 al 2005 presidente del comando militare della NATO, ha parlato sul secondo canale della televisione ZDF, per il programma “Morgenmagazin” esprimendo una sua valutazione del discorso del Presidente russo Vladimir Putin all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e dell’incontro che ha avuto con il Presidente americano Barack Obama. Un intervento che si spera condurrà alla cooperazione con l’unico esercito di terra in Siria che possa fare la differenza nello sforzo di sconfiggere lo Stato Islamico, l’esercito siriano del Presidente Assad. Il gen. Kujat ha proposto di “non sostenere Assad, ma di usarlo” per un periodo di transizione, proposta che, dice, “sono pienamente convinto che Putin sostiene ugualmente”.

L’intervistatore della ZDF gli ha chiesto del memorandum del 24 settembre che, insieme ad altri tre funzionari in pensione, ha presentato con il titolo “Le crisi dei nostri tempi”. Perché avrebbe proposto che l’Europa, altrimenti screditata, dovrebbe portare i dirigenti di Washington e Mosca a sedere allo stesso tavolo? Il generale gli ha risposto: “Sfortunatamente, è così. Perché la voce di 500 milioni di persone non è ascoltata nel mondo?”

L’Europa non ha una voce che si faccia sentire. Con la crisi ucraina e, ora, con le ondate di rifugiati, vi sono crisi “alle porte dell’Europa”, per le quali la gente capisce che sono in pericolo la propria sicurezza e il proprio futuro. “È ora che i dirigenti europei si sveglino e agiscano”. Anche se la questione riguarda due superpotenze, l’Europa deve aggiungere la propria voce.

Nel memorandum del 24 settembre i quattro autori ammoniscono dal pericolo di una guerra termonucleare dovuta alla rottura dei rapporti tra Stati Uniti e Russia. Per gli autori “non v’è sicurezza senza la Russia ma ‘non v’è sicurezza senza l’America’. Così, che cosa spetta fare all’Europa? […] dovrebbe portare i Presidenti americano e russo al tavolo con l’obiettivo di trovare una soluzione politica al conflitto in Siria e al conflitto in Ucraina… Nelle crisi del nostro tempo, in termini di verità e di ragione, il tempo ci soffia sul collo affinché prepariamo la strada e ci muoviamo verso un ordine di sicurezza e pace, da Vancouver a Vladivostok”.

Due altri autori del memorandum, l’ex ambasciatore Frank Elbe e Horst Teltshik, furono consiglieri del governo tedesco nel processo 4+2 di riunificazione pacifica della Germania.

Il memorandum in lingua inglese si trova in questa pagina.