Per quattro domeniche consecutive, il Frankfurter Allgemeine Zeitung ha dedicato le sue attenzioni allo stato rovinoso e pericoloso della principale banca tedesca, Deutsche Bank. Domenica scorsa ha pubblicato un’intervista con Martin Hellwig, un importante economista tedesco, il quale ha affermato: “Nazionalizziamo Deutsche Bank come misura d’urgenza! La crisi è peggiore di quella del 2008”.

Che ad esprimersi in questo modo sia stato un membro dell’Istituto Max Planck di Bonn, e che lo abbia fatto in un Paese in cui le nazionalizzazioni non sono mai state discusse, nemmeno durante l’ondata di panico del 2007-2009, è indicativo del fatto che Deutsche Bank è davvero sulla soglia dell’implosione, a meno che non venga “salvata”. Tale implosione sarebbe il segnale del crac generale, che renderebbe più probabile lo sfogo in termini bellici dell’astio dell’Amministrazione Obama nei confronti della Russia e della Cina.

Ricordiamo che Helga e Lyndon LaRouche precisarono, quando a metà luglio chiesero il salvataggio di Deutsche Bank, il genere di ricapitalizzazione che avevano in mente: il salvataggio dovrà essere condizionato alla cancellazione dei derivati ed al riorientamento delle politiche della banca verso i processi della produzione industriale e infrastrutturale, nelle direzione proposta da Alfred Herrhausen prima che fosse assassinato, il 30 novembre 1989.

Hellwig dichiara al Frankfurter Allgemeine Zeitung che “le banche d’affari hanno parassitato Deutsche Bank” per oltre un decennio, in modo che la sua crisi terminale non deriva nemmeno del panico globale del 2008. Deve essere nazionalizzata, insiste Hellwig, poiché qualunque tentativo di “calmare le acque”, cioè di “risanare” la megabanca con i prelievi forzosi presso gli obbligazionisti, ecc., diffonderebbe il rischio a tutto il sistema bancario. La stessa cosa, fa notare, vale in Francia per BNP Paribas. Quando gli hanno chiesto se Deutsche Bank abbia un proprio piano per impedire l’implosione, Hellwig ha replicato ironicamente che i piani della banca sono insider trading, aggiotaggio, speculazione, fusioni e acquisizioni, ecc.

Alla domanda, infine, su possa personalmente farsi avanti e condurre una nazionalizzazione della banca, Hellwig ha dichiarato di non essere adatto o pronto per tale operazione, poiché la cosa richiede tempo per pensare mentre di decide, e Deutsche Bank non ne ha molto.

Helga Zepp-LaRouche ha ricordato quanto eccezionale sia un discorso sulla nazionalizzazione in Germania e ha concluso che tali dichiarazioni indicano la gravità della situazione. La sua proposta di salvare la megabanca e per trasformarla in una banca seria, dedicata allo sviluppo dell’economia fisica, deve essere presa in considerazione e attuata. “Questo sistema è condannato. Non illudetevi e non siate compiacenti; potrebbe saltare in qualunque momento”, ha sostenuto.