La collaborazione tra Russia, Cina e India sta giustamente polarizzando il mondo. Alcune nazioni europee si uniscono entusiaste ai piani di sviluppo racchiusi nel programma cinese “Una Cintura, Una Via”, mentre la City di Londra e Wall Street disperano ancora di poter mantenere il proprio modello, che include l’uso della guerra permanente e il rischio di una terza guerra mondiale.

Tra i grandi progetti infrastrutturali e di cooperazione che costituiscono un’alternativa a questo percorso di guerra, il più importante è per LaRouche il Canale di Kra, potenziale rivoluzione mondiale nei trasporti commerciali e nello sviluppo dell’Eurasia, fino all’Africa e oltre. Questa opera porta con sé un cambiamento di visione del mondo.

Sempre più nazioni sono pronte a partecipare alla costruzione di questo futuro. Il Giappone è entrato nel processo di rinnovamento della cooperazione con altre nazioni – Russia, India e Cina – per lo sviluppo eurasiatico, rispolverando i programmi originariamente presentati dal Fondo per le Infrastrutture Globali della Mitsubishi (GIF), che negli anni Ottanta faceva pressioni appunto per la costruzione del Canale di Kra. Stando a uno studio dell’Asia Society, la Cina è disposta a investire 3,5 migliaia di miliardi di dollari nei prossimi sei anni in grandi opere infrastrutturali che si estendano ben oltre la regione prossima dell’Asia-Pacifico, nella quale d’altra parte il Giappone ha annunciato un proprio investimento di 110 miliardi di dollari.

Il Presidente russo Vladimir Putin visiterà la Cina alla fine di questo mese per rendere operativi cinquantadue progetti congiunti; i colloqui russo-cinesi stanno andando lontano: si parla della costruzione di 7000 km di una linea ferroviaria ad alta velocità tra Mosca e Pechino. L’India lavora sulla progettazione di corridoi commerciali dall’Iran e passanti per l’Afghanistan, sulla costruzione di un porto in Bangladesh e del porto iraniano di Chabahar nel Golfo di Oman. Cina e India sostengono tutti questi investimenti perché essi espanderanno la capacità produttiva dell’intera regione Asia-Pacifico. Ricordiamo che Cina e India costituiscono insieme un terzo della popolazione mondiale.

La cancelliera Angela Merkel visiterà la Cina la prossima settimana. Il completamento in Svizzera della galleria del Gottardo, ora la più lunga galleria ferroviaria del mondo, ha riacceso l’entusiasmo degli europei. Tale entusiasmo per le grandi opere deve tradursi nella sincera cooperazione delle nazioni del Vecchio continente entro il programma “Una Cintura, Una Via”, rompendo con la geopolitica britannica e, purtroppo, anche di Washington D.C.

Considerati assieme, i progetti cinesi e indiani, accelerano lo sviluppo e incarnano l’idea del mutuo sviluppo (cooperazione “win-win”) che costituisce lo spartiacque tra l’incubo della geopolitica e delle guerre imperiali, e il mondo del reale sviluppo umano. Non abbiamo bisogno di altre guerre. Ma di cooperazione economica.