Nel giugno del 1971, il New York Times ebbe il coraggio di cominciare la pubblicazione dei “Pentagon Papers” di Daniel Ellsberg. Quella coraggiosa azione contro la volontà di un potere esecutivo criminale, unita alla decisione dell’allora Sen. Mike Gravel di rendere pubbliche le 4100 pagine dei “Pentagon Papers” presso il Senato, diede il via allo scandalo che portò alla destituzione di Richard Nixon e alla fine della Guerra d’Indocina.
Quei documenti dimostravano che la guerra era ormai perduta, e non vinta, e che il sistema di “conteggio dei corpi” elaborato da Robert Strange MacNamara era qualcosa di criminale e di fraudolento.

Il LaRouche Political Action Committee, fondato da Lyndon H. LaRouche, Jr., esige dal New York Times una risposta alla domanda del momento: “Il New York Times ha paura di Barack Obama più di Richard Nixon?” Perché il New York Times si rifiuta di dare alle stampe i “Drone Papers” pubblicati sul sito di Glenn Greenwald, The Intercept?

A quanto scrive la sua redattrice Margaret Sullivan (26 ottobre 2015), il redattore capo Dean Baquet e il redattore per la sicurezza nazionale William Hamilton ritengono che i “Drone Papers” non “garantiscano l’autenticità della propria storia”. Ciò avviene benché Sullivan abbia ammesso che i “Drone Papers” dimostrano l’esistenza di una “catena di assassinii” su vasta scala che riconduce direttamente a Barack Obama. Il 90 percento delle persone uccise dai droni di Obama in un periodo di cinque mesi era composto di persone che si trovavano accidentalmente nei paraggi di un’operazione militare…

Perché il New York Times si rifiuta di ammettere ciò che non può essere negato, e cioè che Barack Obama non è altro che un killer dal cuore di pietra?

Il New York Times continuerà a far finta di nulla, proprio mentre è di massima importanza discutere di questo killer che guida gli Stati Uniti in provocazioni belliche senza precedenti contro la Russia e la Cina, che hanno un potenziale distruttivo per tutta l’umanità?

Negli incontri pubblici presso la Università di Fordham e la Facoltà di Legge dell’Università di New York, nei recenti mesi, il LaRouche PAC ha sfidato Scott Shane, il giornalista “esperto di droni” del New York Times, affinché avesse la decenza minima di ammettere la verità: il Presidente è un assassino di massa che deve essere destituito immediatamente!

Shane è colui che se ne uscì, nel maggio 2012, con la “Kill List”, l’elenco dei “martedì del terrore” di Barack Obama, durante i quali usa le “carte da baseball” per decidere chi sia il prossimo a dover morire. Tuttavia, in ogni occasione in cui è stato posto davanti alle ovvie implicazioni morali e costituzionali delle sue rivelazioni e di quelle su The Intercept di Gleen Greenwald, Shane ha preferito difendere il suo “Assassino in Capo”, rifiutando qualunque discussione sull’impeachment del Presidente a causa di quelli che potremmo chiamare giustamente assassinii satanici.

Visto che il New York Times dimostra di temere così tanto Obama e i suoi droni e si rifiuta di dire ad alta voce la verità,; visto che il New York Times preferisce rischiare una guerra termonucleare di potenziale estinzione, lasciando indisturbato questo provocatore della Russia e della Cina, il LaRouche PAC ha deciso di portare il proprio clone di Obama, attorniato dai suoi droni preferiti, davanti all’ingresso del New York Times, esponendo due manifesti:

“Obama guida gli Stati Uniti all’inferno!”

“Il New York Times ha più paura di Obama che di Nixon?”

Forse il volto di Obama, contorto da una rabbia psicotica, li spaventerà a tal punto da convincerli a dire la verità, almeno per una volta!

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