L’1 gennaio è il giorno del giudizio!

SOLO INIZIATIVE ALLA FRANKLIN DELANO ROOSEVELT
POSSONO SALVARCI DAL DISASTRO

Il seguente volantino verrà distribuito negli Stati Uniti durante le feste di Natale. In particolare a Washington e nelle sedi locali dei congressisti, che hanno lasciato la capitale senza approvare misure urgenti di carattere preventivo, prima tra tutte la separazione bancaria, nei confronti dello scossone previsto per l’1 gennaio, allorché in Europa entrerà in vigore la pratica del prelievo forzoso (bail-in) e il Portorico dichiarerà la propria insolvenza.

Il volantino verrà diffuso in Italia, in Francia, in Germania e negli altri Paesi in cui è attivo il nostro movimento internazionale.

Il Presidente Obama e tutto il Congresso USA hanno tradito il popolo americano rifiutandosi, per codardìa, di adottare le misure di emergenza necessarie per impedire che nei prossimi giorni si verifichi il peggior crac finanziario ed economico, molto maggiore di quelli del 1929 e del 2008. Se il popolo americano non esigerà misure immediate, con il nuovo anno le nazioni del mondo si troveranno ad affrontare una catastrofe.

L’intero sistema finanziario transatlantico sta per scoppiare. Nelle ultime settimane sono stati spazzati via 15 miliardi di dollari di titoli tossici e obbligazioni investment grade. Questo è solo il preludio di un crac totale imminente della bolla speculativa transatlantica. Il 1 gennaio 2016 scoppierà a Portorico una bolla del debito di 72 miliardi di dollari. Il Congresso ha mancato l’occasione di impedirlo, prima di andare in vacanza.

Sta per esplodere anche la bolla americana di 5.000 miliardi di dollari legata all’estrazione di petrolio di scisto e al restante settore del gas naturale . In Canada è già esplosa, provocando quest’anno un’ondata di 100mila disoccupati (che negli Stati Uniti sarebbero, in proporzione, 750mila), un crac nel mercato immobiliare e una crisi sociale. Si tratta della stessa crisi prevista negli Stati Uniti, a un scala e con un’intensità di gran lunga maggiori.

In Europa dall’1 gennaio 2016 entreranno in vigore le nuove leggi europee che eliminano tutte le tutele dei risparmiatori, consentendo che vengano derubati dei loro risparmi per mezzo dello stesso “bail-in” (prelievo forzoso) imposto a Cipro. Anche negli Stati Uniti sono previste le medesime misure, scritte nella legge Dodd-Frank.

In caso di fallimento della tua banca, i tuoi risparmi potranno essere usati per salvarla, analogamente a quanto accaduto con le quattro banche fallite in Italia. Tutto ciò potrà accadere grazie alla codardìa e alla corruzione dei tuoi rappresentanti politici, che ti hanno tenuto all’oscuro di quanto andavano votando, violando il loro mandato elettorale.

Il Congresso ha avuto la possibilità di agire prima della pausa natalizia, per impedire questa nuova crisi. I suoi membri erano stati avvisati. Avrebbero potuto approvare le proposte di legge già presentate a entrambe le Camere per ripristinare il Glass Steagall Act, la legge con cui Roosevelt mise fine alla depressione e all’era delle banche – per dirla in termini odierni – “too big to fail”, separando le banche ordinarie da quelle speculative. Ma il Congresso è stato comprato da Wall Street e ti ha piantato in asso. Il Presidente Obama è un fantoccio di Wall Street e della City di Londra. Wall Street e la City sono in bancarotta, eppure intendono aggrapparsi al suo potere presidenziale rubando i tuoi risparmi, eliminando l’assistenza sanitaria, succhiando quel che resta dell’economia reale. Nel giro di pochi giorni o settimane, potremmo trovarci di fronte a carenze di cibo, all’iperinflazione e alla scomparsa di quel che consideri vita normale.

Il Presidente Obama, per conto di Wall Street e della City di Londra, sta inoltre provocando uno scontro con la Russia, spingendo il mondo sull’orlo di una guerra globale, che anche secondo alcuni dissenzienti ufficiali militari, sia americani sia russi, potrebbe presto degenerare in un conflitto termonucleare.

L’1 gennaio 2016, l’Ucraina non salderà il suo debito di 3 miliardi di dollari verso la Russia, con un’approvazione degli Stati Uniti e del Fondo Monetario Internazionale che è l’ennesima provocazione occidentale contro Mosca, dopo le sanzioni, l’espansione ad est della NATO e altri atti di diretta provocazione militare.

Tutto ciò è molto grave. Il mondo è dunque sull’orlo di un crac peggiore di quello della Grande Depressione e di una nuova guerra mondiale. Devi agire ora perché i tuoi parlamentari ti hanno vigliaccamente abbandonato, o perché corrotti. La tua derisione o la tua rabbia è ciò che essi meritano, insieme al Presidente Obama.

Le soluzioni, tuttavia, sono a portata di mano. Bisogna chiudere immediatamente Wall Street. Neanche un centesimo di più, per salvare questi speculatori e criminali! Il Congresso deve destituire Barack Obama, un fantoccio di Wall Street, con una procedura di impeachment o invocando il 25esimo emendamento, che consente la destituzione di un Presidente mentalmente incapace di adempiere al suo mandato. Bisogna contemporaneamente ripristinare immediatamente la legge Glass-Steagall, e prendere una serie di iniziative, tutte echeggianti quanto fece il grande Presidente americano Franklin Delano Roosevelt nei primi cento giorni del suo mandato, per creare milioni di posti di lavoro produttivi, ricostruire le infrastrutture della nazione e ristabilire la dignità della nazione.

Il Congresso potrebbe approvare queste misure nel giro di poche ore, ma non accadrà se non gli darai la sveglia e non pretenderai che lo faccia.

L’alternativa è un vero inferno sulla terra, a partire da Capodanno. Tu, i tuoi amici, i tuoi vicini, sarete moralmente capaci di sopravvivere? Questa è la domanda che dovrai porti in questa vigilia di Natale.

Dal 2009 in Italia abbiamo chiesto una Nuova Commissione Pecora per un’inchiesta pubblica sulle cause della crisi finanziaria (altroché la farsesca commissione che Renzi ha in mente di far lavorare sugli ultimi dieci anni soltanto!) e la separazione bancaria (nel 2013 anche per mezzo di una tentata legge di iniziativa popolare).

In Parlamento almeno sei proposte di legge per la Glass-Steagall giacciono in perenne attesa che prima siano discusse cose “più importanti”.

Se avessimo già un ordine finanziario differente, ottenuto proprio grazie all’espressione in legge dell’intenzione politica di tutelare soltanto le banche ordinarie, allora non saremmo in questa tragica situazione e il Parlamento forse non avrebbe nemmeno votato il meccanismo del “bail-in”, oltreché quello del “fiscal compact”.

Dàcci una mano e fai tua la nostra battaglia.