Nuovi sviluppi in Italia e Germania confermano l’intenzione delle élite dominanti in Europa di saccheggiare la popolazione per salvare la bisca finanziaria. In Italia, il bail-in è rientrato dalla finestra dopo essere stato apparentemente evitato nel caso del Monte dei Paschi di Siena. Ricordiamo che poche ore prima della pubblicazione dei risultati degli stress test, il 30 luglio scorso, era stato concluso l’accordo per salvare l’unica banca che sarebbe stata bocciata, MPS. L’accordo prevedeva la cessione delle sofferenze al prezzo scontatissimo di 30 centesimi per un euro, al fondo Atlante che le avrebbe cartolarizzate e vendute sul “mercato” con garanzia statale. In cambio, un consorzio di banche internazionali, composto da Mediobanca, JP Morgan, Goldman Sachs, Santander, Citi, Crédit Suisse, Deutsche Bank e Bank of America Merrill Lynch. si era impegnato a sottoscrivere un aumento di capitale di cinque miliardi.


Ma il 30 agosto, l’AD di MPS Fabrizio Viola ha proposto al Consiglio d’amministrazione della banca un cambiamento per ridurre l’esborso dei disinteressati investitori. Concretamente, egli ha proposto il bail-in di tre miliardi di obbligazioni subordinate in mano a istituzioni e risparmiatori. Le obbligazioni dovrebbero essere convertite in azioni, così riducendo la sottoscrizione per il consorzio. Ma l’aumento di capitale è superiore al previsto: secondo Viola la banca avrebbe bisogno di soli tre miliardi, che aggiunti ai tre dei bond convertiti in azioni, fa un totale di sei miliardi.


In Germania, il sottosegretario alle Finanze Jens Spahn (nella foto) – un tipetto il cui sguardo allucinato lo fa sembrare il gemello separato alla nascita del “mostro del Circeo” – ha proposto di investire i fondi delle pensioni statali, che tradizionalmente vengono investiti in modo prudente, come i titoli di stato, nel mercato azionario. In un’intervista al Sueddeutsche Zeitung del 22 agosto, Spahn ha dichiarato: “Laddove sia possibile, dobbiamo ridurre le garanzie a favore di maggiori possibilità di guadagno”, e “dovremmo investire in modo più scaltro il denaro che non verrà usato nei prossimi dodici mesi”.


La domenica successiva, Spahn è stato promosso “Cancelliere in attesa” dal quotidiano britannico The Guardian. Spahn è certamente ben visto dai mercati finanziari come possibile successore a Merkel, ora che si è aperta la lotta di successione dopo la cocente sconfitta della CDU nelle elezioni dello stato del Mecklenburg-Vorpommern. Spahn ha già iniziato la rincorsa a destra del partito AfD sul tema dell’immigrazione.