I leader dell’Unione Europea si sono riuniti a Bruxelles il 22 marzo per discutere, a quanto pare, molto seriamente della possibilità di inviare truppe NATO in Ucraina per combattere contro la Russia, in seguito alla proposta lanciata qualche settimana fa da un presidente francese Macron evidentemente fuori di testa. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha sottolineato la pura follia di una simile discussione all’uscita dal vertice: “Se un Paese della NATO dovesse far parte di operazioni militari contro la Russia, ciò significherebbe l’inizio della Terza Guerra Mondiale”, ha ammonito. “Ciò che sembrava assurdo e impensabile due mesi fa, ora è diventato una realtà; è quello che chiamano la spirale della guerra”. A proposito dell’incontro con i colleghi, ha aggiunto: “Mi sembra di essere arrivato in un’altra galassia”.
Su questo tema specifico, Orbán ha ragione. La politica dominante tra le élite occidentali è quella di scontrarsi con la Russia e la Cina su tutti i fronti, fino alla guerra nucleare. La retorica sulla preparazione alla guerra totale, sulla militarizzazione dell’economia e sul “fermare Vladimir Putin con tutti i mezzi”, viene declamata da quasi tutti i leader politici e i media mainstream.
Viene proposto il dispiegamento ufficiale di eserciti della NATO in Ucraina, la fornitura dei missili Taurus, che consentirebbero a Kiev di colpire Mosca, le raffinerie di petrolio nel profondo della Russia e altri bersagli vengono colpiti con armi occidentali, supportate da un sistema di puntamento e guida occidentale e con l’aperta approvazione dell’Occidente, e si parla di provocare la Russia fino alla soglia nucleare. Non ci si rende conto di che cosa provocherebbe la detonazione anche di una sola bomba nucleare?
Il 22 marzo, poi, un vile attacco terroristico ha ucciso quasi 140 cittadini russi che partecipavano a un concerto nei pressi di Mosca. Chiunque siano i terroristi coinvolti, è ben documentato che tali capacità e moventi si trovano anche negli enti di intelligence occidentali, in particolare a Londonistan.
Un altro aspetto della follia dell'”altra galassia” è la guerra economica e finanziaria scatenata da Wall Street e dalla City di Londra contro i Paesi BRICS e qualsiasi Paese del Sud globale che voglia liberarsi dal saccheggio e dalla speculazione del sistema transatlantico in bancarotta. Il Sudafrica viene minacciato di sanzioni statunitensi per aver osato denunciare il genocidio israeliano a Gaza. Il FMI e le banche internazionali stanno attaccando l’Etiopia e l’Egitto, due nuovi membri dei BRICS. Le banche cinesi vengono ricattate con la prospettiva di sanzioni statunitensi se continueranno a finanziare il commercio con la Russia. E l’Arabia Saudita viene presa di mira in modo particolare per allontanarla dai BRICS e per farle riconoscere Israele, in modo da poter poi sfidare l’Iran.
Pertanto, è necessaria una mobilitazione straordinaria per impedire che si verifichi l’impensabile, come indicato nell’appello dell’IPC pubblicato su questo sito.