Con una procedura d’emergenza per votare il bilancio supplementare di guerra del Presidente Biden, la maggioranza del Congresso degli Stati Uniti ha dimostrato ancora una volta di illudersi che mantenere lo status di “unica superpotenza” militare sia un bene per il Paese. Lo stanziamento di 95 miliardi di dollari per l’Ucraina (61 miliardi), Israele e Taiwan era stato bloccato per diversi mesi dallo Speaker Mike Johnson. Johnson è diventato leader della Camera promettendo ai colleghi di partito che non avrebbe concesso ulteriori fondi per l’Ucraina, a meno che non fosse stata approvata una legge per rendere disponibili i fondi per chiudere il confine meridionale con il Messico.
Poi la scorsa settimana, con un clamoroso voltafaccia, ha annunciato che avrebbe separato i fondi per le tre aree di conflitto in tre disegni di legge distinti, che sono stati approvati con margini sostanziali.
Mentre i democratici e i media favorevoli alla guerra lodano Johnson per il “coraggio” mostrato, i suoi colleghi filo-Trump si stanno muovendo per estrometterlo, come hanno fatto con l’ex presidente Kevin McCarthy lo scorso ottobre. Essi fanno notare che, non solo Johnson ha cambiato posizione sui finanziamenti all’Ucraina, ma non è stata presa alcuna misura per chiudere il confine.
Johnson ha anche promosso il rinnovo del Foreign Intelligence Surveillance Act, che era stato usato per spiare la campagna di Donald Trump nel 2016. Il singolo voto di Johnson è stato decisivo per sbloccare un emendamento che si opponeva alle intercettazioni senza mandato, assicurando che il provvedimento rimanesse in vigore, nonostante gli ordini di marcia di Trump di ” far fallire il disegno di legge”.
Il cambiamento d’opinione di Johnson – se di cambiamento si tratta – potrebbe essere dovuto alle pressioni di coloro che vogliono mantenere la guerra per procura contro la Russia e la pulizia etnica dei palestinesi di Gaza da parte di Israele, compresi i falchi come l’ex direttore della CIA Mike Pompeo e i funzionari dell’Amministrazione Biden. Johnson ha ricevuto pressioni anche dai cristiani evangelici del gruppo Christians United for Israel, che hanno condotto un “fly-in” a Washington di 250 membri. Il leader, il reverendo John Hagee (foto), ritiene che Israele debba essere sostenuto nella guerra dell'”Apocalisse” profetizzata nella Bibbia, che sarebbe ormai iniziata e che porterà alla seconda venuta di Cristo. Hagee ha incontrato personalmente Johnson, egli stesso un fondamentalista cristiano, per assicurarsi che i fondi per Israele fossero inclusi nel provvedimento.
Johnson ha anche incontrato Donald Trump in Florida, per informarlo dei suoi piani.
Alla richiesta di un commento, Trump ha detto solo che considera Johnson “un bravo ragazzo”.
Al di là degli schieramenti partitici, non c’è dubbio che i miliardari del Complesso militare-industriale-finanziario che traggono profitto da queste guerre senza fine e finanziano le campagne elettorali di molti membri del Congresso, siano soddisfatti del voto.