La fondatrice dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche ha chiesto al prossimo G20 a guida tedesca di mettere all’ordine del giorno la ricostruzione economica a lungo termine della Siria, con la prospettiva di adesione all’iniziativa cinese della Nuova Via della Seta, quando le condizioni politiche lo permetteranno.

C’è bisogno di un programma di ricostruzione sostenuto da tutti i Paesi della regione, da parte di Russia, Cina, India ed Egitto ma anche di Germania, Francia e Italia. L’approccio concreto dev’essere quello descritto dallo Schiller Institute nel suo “Programma Fenice per la Ricostruzione di Aleppo e l’Estensione della Nuova Via della Seta all’Asia Sud Occidentale” (vedi: http://news.eirna.com/903241/eir-seminar-in-frankfurt-on-march-23-2016solving-the-economic-and-refugee-crises-with-the-new-silk-roada-roadmap-for-development-of-the-mideast-and-africa).

È urgente e necessario, ha scritto Helga Zepp-LaRouche in un articolo datato 17 dicembre, varare “un vasto programma di industrializzazione e sviluppo per l’Africa. Un primo timido passo è stato mosso dal ministro dello Sviluppo tedesco Gerd Mueller, che si è adoperato per spingere gli imprenditori tedeschi a investire maggiormente in Africa. Si tratta di un progresso rispetto ai finanziamenti per le ONG che hanno portato solo a prediche sulla democrazia e i diritti umani”. La fondatrice dello Schiller Institute fa notare che Cina, India e Giappone sono impegnati in Africa con “significativi investimenti nelle infrastrutture e nelle zone industriali, mentre gli africani discutono apertamente del fatto che presto gli europei non avranno alcun peso nel continente, a meno che la loro indifferenza verso l’Africa non cessi rapidamente”.

Il prossimo G20 a presidenza tedesca si terrà in luglio ad Amburgo e il Cancelliere Merkel ha dichiarato in un videomessaggio di voler mettere lo sviluppo dell’Africa all’ordine del giorno. “I preparativi per questo vertice e il vertice stesso potrebbero rappresentare la svolta per la ricostruzione in Medio Oriente e per l’industrializzazione dell’Africa, ma solo se il governo tedesco confermerà lo standard fissato dalla Cina all’ultimo G20 di Hangzhou, dove il Presidente Xi Jinping ha espresso l’impegno cinese allo sviluppo dell’Africa”.

Se, invece, il programma di Merkel per l’Africa seguirà le linee della “decarbonizzazione dell’economia mondiale” recentemente presentate dal suo consigliere Joachim Schellnhuber a Berlino, allora “la Germania si screditerà, i Paesi asiatici espanderanno la loro influenza in Africa e l’Europa si auto-emarginerà. La rivoluzione in corso nel mondo è rivolta proprio contro questa politica neocoloniale mascherata, di cui Schellnhuber è campione”.