Mentre l’Unione Europea continua a chiedere sacrifici impossibili alla popolazione greca, la Russia ha invitato ufficialmente Atene a diventare il sesto membro della Nuova Banca per lo Sviluppo (NDB) recentemente fondata dai BRICS. L’offerta è stata fatta in forma ufficiale dal viceministro russo delle Finanze Sergei Storčak durante una conversazione telefonica dell’11 maggio col Premier greco Alexis Tsipras.

Tsipras ha espresso la sua “piacevole sorpresa”, dicendo che la Grecia è interessata alla proposta e la esaminerà attentamente. Ha anche detto che avrà l’opportunità di discutere con gli altri leader dei BRICS durante il Forum Economico Internazionale che si terrà a San Pietroburgo il mese prossimo, anche se la questione non sarà ufficialmente considerata prima del vertice BRICS previsto in luglio nella città russa di Ufa.

Il giorno dopo, il vicepremier greco Yannis Dragasakis, che è anche il coordinatore del governo per la politica economica, ha informato della proposta russa l’Associazione Bancaria Greca e le quattro banche sistemiche del paese, ed ha chiesto a Panagiotis Roumeliotis, vicepresidente della Banca del Pireo, di esaminare la questione.

In un’intervista alla TV greca STAR TV, Roumeliotis ha dichiarato che per la Grecia non si tratta di scegliere tra l’Occidente e i BRICS. “Le politiche attuate in Grecia negli ultimi anni dal Fondo Monetario Internazionale e dall’Unione Europea hanno condotto ad una contrazione economica ed all’aumento della disoccupazione. Esplorare altri modi per sostenere e sviluppare l’economia non danneggia gli interessi della Grecia”. Ha sottolineato inoltre che se gli Stati Uniti cooperano con la Cina, anche la Grecia può fare lo stesso.

Lanciando una frecciata alla politica UE, ha sottolineato che la partecipazione alla banca dei BRICS non sarebbe soggetta alla firma di un memorandum, perché “lo scopo di questa banca è quello di finanziare le infrastrutture a sostegno della crescita economica”.

Infatti, l’accesso al credito da parte della Nuova Banca per lo Sviluppo potrebbe aiutare la Grecia a diventare un giocatore essenziale nella politica della Nuova via della Seta della Cina, soprattutto da quando il porto del Pireo è diventato un ingresso chiave in Europa Centrale e Orientale per gli esportatori cinesi ed altri esportatori asiatici. In questo contesto, Atene ha appena finalizzato la sua proposta per la privatizzazione dell’Ente Portuale del Pireo, per cui la Cina è il migliore offerente.

Sia la proposta della Nuova Banca per lo Sviluppo che il ruolo della Cina sono stati sottolineati dal ministro della Difesa greco Panos Kammenos ad una conferenza ad Atene promossa dall’Economist, in cui ha dichiarato che “se i creditori vogliono strozzare la Grecia… la Grecia non ha altra scelta se non quella di rivolgersi ad altre fonti di finanziamento” e di trovare la propria strada. Riferendosi alla Cina, ha detto che la Grecia “è in una fase avanzata dei colloqui per espandere” la cooperazione molto presto, come ad esempio sui trasporti ferroviari.