Il 70esimo anniversario della fondazione della NATO è stato celebrato quest’anno il 4-5 aprile a Washington. L’impero britannico ha colto l’occasione per riaffermare la propria supremazia strategica, con un assalto frontale contro Russia e Cina ed uno sfacciato tentativo di intrappolare il Presidente americano Trump nei propri disegni geopolitici. La prima mossa è stata quella del ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt, con un editoriale del 28 marzo sul Washington Post, dal titolo provocatorio “La Gran Bretagna forgia il mondo da secoli. Questo non cambierà con la Brexit”! Hunt era a Washington per una serie di incontri in preparazione del vertice della NATO.

Il ministro degli Esteri della Regina ha ricevuto il sostegno di un collega del Royal Institute of International Affairs, che come lui soffre di miraggi di grandeur, secondo il quale il Regno Unito deve “reinventare la NATO” per preservarla.

Prima dell’apertura ufficiale del vertice, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg (nella foto) lanciava da giorni moniti sulle intenzioni aggressive della Russia contro l’Europa. Quindi, dopo un incontro con Stoltenberg, un giornalista ha chiesto al Presidente Trump di parlare del tema centrale del vertice, ovvero che tipo di minaccia per la sicurezza venga posta dalla Russia all’Alleanza atlantica. La sua risposta non sarà piaciuta molto al partito della guerra.

“Spero che non sia una minaccia per la sicurezza” ha risposto Trump. “Spero che avremo un buon rapporto con la Russia e, a questo proposito, anche con la Cina e tutti gli altri…. Ritengo che andremo d’accordo con la Russia. Ne sono convinto” ribadendo quello che aveva detto, nonostante gli sforzi in corso per aizzarlo contro le due nazioni e i loro leader.

Dopo l’incontro alla Casa Bianca, Stoltenberg ha proseguito l’offensiva con un discorso particolarmente guerrafondaio di fronte alla sessione congiunta del Congresso. Ha accusato la Russia di molteplici crimini, inclusi attacchi chimici nel Regno Unito (il famoso caso Skripal), il sostegno al “regime assassino di Assad in Siria… attacchi cibernetici contro gli alleati e partner della NATO, che prendono di mira tutto dai Parlamenti alle reti elettriche… sofisticate campagne di disinformazione e tentativi di interferire con la democrazia stessa.” La reazione generalmente positiva dei congressisti servili a questo diatriba è stato un tentativo pre-calcolato di aumentare le pressioni su Trump, che non ha dimostrato grande impegno verso la NATO.

In effetti Trump aveva ragione durante la campagna elettorale a definire la NATO obsoleta. Dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 e il crollo del Patto di Varsavia, la cosiddetta Alleanza Atlantica è ormai superflua, nonostante i tentativi di reinventarla. Dovrebbe essere chiusa.