Il 6 febbraio, lo Schiller Institute ha emesso il seguente comunicato.
Il terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria nordoccidentale è una terribile catastrofe che sta generando un’ondata di emozione ed empatia in tutto il mondo. La situazione è destinata a peggiorare a causa delle temperature estremamente basse previste in tutta la regione, con imminente crollo degli edifici indeboliti, per non parlare delle conseguenze immediate per i bambini, le donne e gli uomini che hanno perso tutto.
Occorre intervenire subito. È indispensabile una reazione internazionale; diversi paesi hanno già offerto assistenza alle popolazioni colpite. Detto questo, è difficile accettare che lo stesso disastro abbia un impatto umano diverso da una parte e dall’altra dei confini tra Turchia e Siria. Sul versante siriano, questa tragedia colpisce una popolazione duramente colpita da anni di guerra e dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e da altre nazioni.
Questa situazione ci mette di fronte, come nazioni occidentali, alla nostra responsabilità di dimostrare i valori che sosteniamo di incarnare. Continueremo ad applicare le misure che, come ben sappiamo, hanno portato a disgrazie morti e sofferenze inimmaginabili di persone innocenti? Oppure prenderemo finalmente la decisione di revocare queste sanzioni criminali? Non sappiamo, dopo tanti anni di utilizzo, che l’arma delle sanzioni fa solo male alle persone?
È tempo che i leader occidentali riacquistino un minimo di fibra morale, cogliendo in questa tragedia l’opportunità di revocare definitivamente le sanzioni contro la Siria e, da quel momento in poi, di organizzare la ricostruzione del paese con coloro che sono decisi a contribuirvi.