Il 16 ottobre 2018 a Roma è stato firmato un memorandum di intesa per il finanziamento iniziale dello studio di fattibilità del Progetto Transaqua. Francesco La Camera, direttore generale del Ministero dell’Ambiente, e Mamman Nuhu, segretario esecutivo della Commissione del Bacino del Lago Ciad (LBLC/LCBC), hanno apposto le proprie firme a un documento che garantisce un finanziamento italiano di 1,5 milioni di Euro al fine di ripristinare il Lago Ciad e di costruire un’infrastruttura di conduzione idrica, trasporto fluviale, produzione di energia elettrica e produzione agroindustriale nell’Africa Centrale. Come i nostri lettori ricordano, il progetto fu ideato 35 anni orsono, prima della svendita dell’IRI, dalla sua società Bonifica SpA.

Le firme seguono la decisione annunciata il 29 febbraio scorso davanti ai convenuti alla Conferenza sul Lago Ciad di Abuja, in Nigeria. Dovranno seguire altri passi burocratici prima che il finanziamento sia davvero erogato.

“È un passo storico”, ha commentato Romina Boldrini, A.D. di Bonifica SpA, parlando con l’EIR. Marcello Vichi, capo del gruppo di studio di Bonifica che negli anni 1970 elaborò la proposta, si è detto “molto soddisfatto”. “Finalmente, dopo tanti anni, africani ed europei hanno compreso l’importanza del progetto. Ora dobbiamo recuperare il tempo perduto”.

Anche il Sen. Tony Iwobi (al centro nella foto), che aveva parlato del progetto col Presidente della Nigeria, si è detto soddisfatto: “La firma del protocollo è un traguardo di importanza fondamentale per le operazioni di salvataggio del Lago Ciad e rappresenta una fase storica dal punto di vista geopolitico, sociale e di prevenzione nei confronti di fenomeni migratori di massa dalla zona Sub-Sahariana Africana.

Il Lago Ciad e’ situato nella parte centro-settentrionale dell’ Africa nella zona dl Sahel sui confini di Ciad, Camerun, Niger, Nigeria ed è (era, essendo in prosciugamento da diversi anni) il settimo lago più grande del mondo.”