Solo un folle non se ne rende conto: le sanzioni contro la Russia danneggiano solo marginalmente la Russia, ma minacciano di distruggere definitivamente interi settori chiave dell’industria e dell’agricoltura in Germania e in tutta Europa! Gli agricoltori di molti Paesi stanno quindi scendendo in piazza con i loro trattori, sostenuti da tassisti e camionisti, perché sanno che molto presto anche in Europa non avremo abbastanza da mangiare. I risparmi di una vita vengono divorati dall’inflazione, aggravata anche dalle sanzioni. E’ imminente il caos sociale! E per i Paesi in via di sviluppo le sanzioni significano la morte per fame di centinaia di milioni di persone!

E perché tutto questo? Il Presidente serbo Vucic ha ragione: il conflitto in Ucraina non è una guerra locale o regionale, l’intero Occidente sta già conducendo una guerra mondiale contro la Russia utilizzando l’Ucraina per “mandare in rovina la Russia”, come dice il ministro degli Esteri tedesco Baerbock. L’Ucraina è solo il mezzo con cui la Russia deve essere schiacciata per ragioni geopolitiche, come recentemente hanno chiesto apertamente i membri del Congresso degli Stati Uniti. E il prossimo obiettivo è la Cina, la cui ascesa economica deve essere contenuta a tutti i costi.

E chi trae vantaggio da questa folle politica che può solo sfociare nella Terza Guerra Mondiale?

– Primo: La NATO e l’industria militare, che hanno sempre bisogno di nuove guerre per mantenere in funzione la macchina dei profitti.

– Secondo: gli speculatori della City di Londra, di Wall Street e di altri centri finanziari, le cui speculazioni portano alle stelle i prezzi di cibo ed energia e a cui non importa nulla se milioni di persone muoiono per pagare i loro mega-profitti.

– Terzo: i verdi malthusiani, secondo i quali ridurre la popolazione mondiale significa ridurre le emissioni di carbonio, e che sarebbe comunque meglio per il “clima”. O persone come il boss di Davos Klaus Schwab, secondo cui il problema principale per il clima è il desiderio delle persone di superare la povertà!

– E quarto, un establishment politico composto da un mix di questi primi tre elementi, che si è dimostrato assolutamente incapace di fare qualcosa di buono, che si tratti di combattere la pandemia, sostenere la rete ferroviaria o garantire l’offerta di lavoratori qualificati di cui l’industria ha bisogno. Invece di riflettere sul fatto che è la loro politica guidata dall’ideologia il motivo per cui oggi ci troviamo di fronte a un collasso economico totale, stanno già costruendo una nuova narrativa secondo cui la colpa di tutto è di Putin, oppure che gli ambienti di destra o populisti stanno approfittando della crisi, blahblahblah.

Ma nella loro sconfinata arroganza, questi moralisti sostenitori dell'”ordine basato sulle regole” trascurano il fatto che il resto del mondo non è così stupido, e sanno che si tratta di mantenere un ordine mondiale ancora coloniale che difende i privilegi di miliardari e milionari a spese della maggioranza della specie umana. Il Presidente dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe, ha condannato le sanzioni contro la Russia, affermando che il loro obiettivo finale è quello di far precipitare il terzo mondo nell’abisso e di metterlo in ginocchio. La nostra industria e la nostra agricoltura rischiano di essere irrimediabilmente distrutte, mentre la Russia, la Cina e la maggior parte dei Paesi del Sud globale non hanno altra scelta se non quella di unirsi per creare un nuovo sistema finanziario, economico e monetario che difenda i loro interessi. Questo nuovo sistema sta emergendo, escludendo esplicitamente la speculazione e promuovendo l’economia reale, la crescita e la riduzione della povertà attraverso investimenti nel progresso scientifico e tecnologico.

La Cina, e non le “democrazie basate sulle regole”, sta reagendo al fatto che, secondo le Nazioni Unite, 1,7 miliardi di persone non hanno abbastanza da mangiare. La Cina, insieme al Programma Alimentare Mondiale, creerà una riserva globale di emergenza umanitaria, dalla quale verranno mobilitate le riserve alimentari mondiali e la loro distribuzione attraverso sette centri strategicamente posizionati per combattere e superare con tutte le loro forze la catastrofe della fame nel mondo.
C’è un modo ovvio per sciogliere il nodo gordiano con un colpo di spugna: il gas e il petrolio possono tornare a scorrere, i fertilizzanti e i pesticidi devono tornare ad essere utilizzati, il cibo può tornare dove è urgentemente necessario!


Le sanzioni contro la Russia, ma anche contro tutti gli altri Paesi contro i quali vengono imposte da anni per motivi geopolitici – Iran, Venezuela, Cuba, Afghanistan, Siria, Yemen – devono cessare immediatamente! Le sanzioni, in condizioni di carestie nel mondo, pandemia e iperinflazione, significano genocidio per i Paesi in via di sviluppo e suicidio per la nostra industria e agricoltura!
Le sanzioni non sono la giusta punizione delle “democrazie” moralmente superiori per i crimini delle “autocrazie”, ma una forma brutale di guerra contro le rispettive popolazioni degli Stati sanzionati, con l’obiettivo di rendere le loro condizioni di vita così intollerabili da indurle a ribellarsi contro le rispettive leadership e a rovesciarle. Ma le vittime sono sempre le persone, non importa se in Russia, Afghanistan, Yemen, Ucraina o Italia!
Quindi è urgente:

– Porre immediatamente fine a tutte le sanzioni non sostenute dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite!
– Adottare una cooperazione globale tra tutte le nazioni del mondo per un nuovo e giusto ordine economico mondiale!
– Cooperazione, non scontro!
– Raddoppiare la produzione alimentare a livello mondiale!