Dopo lo storico Belt and Road Forum a Pechino, l’annuale Forum Economico Internazionale tenutosi il 1-3 giugno a San Pietroburgo in Russia (SPIEF) ha costituito la successiva sede internazionale per discutere del futuro dei rapporti politici ed economici strategici. La conferenza di quest’anno ha visto la massima partecipazione, con oltre 12.000 iscritti, e con gli Stati Uniti che hanno mandato la delegazione più grande, di oltre 350 persone, così come il più grande numero di fondi sovrani.

Il Presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato che il contenimento della Russia, promosso in particolare dall’ex Presidente americano Barack Obama, è fallito, così come è fallita la politica delle sanzioni. Ciononostante, i rapporti tra Stati Uniti e Russia “sono al livello più basso dalla guerra fredda” a causa dell’ostruzione di coloro che ha definito i “monopolisti” che non vogliono vedere “l’emergere di un mondo multipolare”. La campagna di russofobia in alcuni Paesi, ha detto, “supera ogni limite”. Parlando con alcuni giornalisti occidentali, Putin ha fatto notare che questa campagna, insieme al massiccio riarmo sui confini della Russia, è una minaccia alla pace mondiale, e ha accusato i media occidentali di un pericoloso silenzio su questo tema.

Parlando dei progressi fatti al Belt and Road Forum a Pechino, Putin ha sfruttato i suoi interventi al SPIEF per annunciare più intensi cooperazione e coordinamento con la Cina nei progetti della Nuova Via della Seta, tramite organismi in cui la Russia svolge un ruolo, quali l’Unione Economica Eurasiatica o l’Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione. Putin ha definito la Cina “una delle più grandi economie del mondo, con un potenziale colossale”, spiegando che lo sviluppo di infrastrutture stradali, ferroviarie e marittime lungo la Nuova Via della Seta “ha davvero un’importanza globale”.

Quanto alla Russia, al Forum di San Pietroburgo sono state presentate due aree principali di sviluppo congiunto: la regione artica intorno alla penisola Yamal e la regione in estremo oriente con i suoi due corridoi di sviluppo Primorye 1 e Primorye 2. Inoltre sono stati siglati accordi tra Russia e Giappone per progetti congiunti di sviluppo economico nelle isole Curili, a partire dal 2018.

Lo SPIEF ha offerto la possibilità di includere l’India, che esitava sull’iniziativa della Nuova Via della Seta, nella più ampia prospettiva eurasiatica. Gli incontri tra Putin e il Premier indiano Narendra Modi ai margini dello SPIEF si sono conclusi con una serie di accordi per lo sviluppo di infrastrutture ferroviarie in India, per la vendita di hardware militare russo e l’impegno russo a costruire 12 centrali nucleari. La Russia promuove la piena adesione di India e Pakistan all’Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione, che si riunirà alla fine della settimana ad Astana, capitale del Kazakistan.