L’offerta di ospitare colloqui di pace urgenti sull’Ucraina, lanciata a fine ottobre dalla città tedesca di Stralsund con una lettera aperta (“Una nuova pace a Stralsund”) al governo federale di Berlino e al governo del Meclemburgo, ha ricevuto un sostegno da parte dei sindaci di quindici comuni francesi. Ci si aspetta che altri si uniscano, poiché l’iniziativa è in sintonia con le opinioni di gran parte della popolazione francese.
Una traduzione in francese della lettera aperta di Stralsund, diffusa sul sito web del partito Solidarité et Progrès, ha contribuito a questo sviluppo, accolto con favore dagli amministratori della cittadina tedesca (https://solidariteetprogres.fr/actualites-001/ukraine-la-ville-allemande-de.html). Tuttavia, ha provocato anche i lealisti filo-Kiev del governo del Meclemburgo, che hanno diffuso un comunicato in cui si rimproverano i cittadini di Stralsund, chiedendo loro di rimanere fuori dalla politica e di concentrarsi esclusivamente su questioni “locali”. Le dichiarazioni politiche di rilevanza internazionale sono di dominio esclusivo del governo federale, secondo le assurde obiezioni dei burocrati del Land.
Il loro tentativo di intimidire i cittadini di Stralsund, in ogni caso, è fallito. La risposta francese, secondo Thomas Haack, il leader del gruppo del consiglio comunale che ha lanciato la lettera aperta, giustifica l’iniziativa politica. Come ha dichiarato al quotidiano Ostseezeitung il 18 novembre, la dichiarazione dei francesi dimostra che “il desiderio di pace nel mondo è presente ovunque. E bisogna anche fare rete a livello internazionale per le iniziative di pace… Siamo felici di tutti coloro che sostengono i nostri sforzi per la pace. Quindi la nostra risoluzione ha già ottenuto un bel po’ di risultati. E non solo a livello nazionale, ma anche internazionale”.
Per il resto, il Meclemburgo è anche all’origine di una “Rivolta degli imprenditori” (sic) contro le sanzioni alla Russia e le forniture di armi all’Ucraina, che ha trovato consensi in altre regioni tedesche. Sfidando, come Stralsund, la narrazione ufficiale secondo cui le iniziative locali non devono interferire con la “grande politica”, la rivolta ha messo in scena cortei di protesta coordinati nelle città del Meclemburgo, che si stanno allargando ad altri quattro Stati (Sassonia, Brandeburgo, Turingia, Brema), con cortei previsti per il 24 novembre in complessive 18 città.
Nel frattempo, molte lettere aperte locali o regionali, firmate dai sindaci delle rispettive regioni, sono state indirizzate al governo federale, ad esempio da Bautzen (57 sindaci), dalla regione Rhein-Neckar (50 sindaci), da Grimma (10 sindaci). Sebbene la maggior parte delle proteste investa le regioni orientali della Germania, esiste un grande potenziale anche nelle regioni occidentali, come dimostra il caso della regione Rhein-Neckar nel sud-ovest.