Lo scorso 2 gennaio il corrispondente dell’EIR William Jones è stato intervistato dalla emittente iraniana Press TV a proposito delle esecuzioni saudite. Jones ha fatto notare come questo evento abbia messo allo scoperto l’ipocrisia del governo saudita, che in casa impone la pena capitale a cosiddetti terroristi, ma all’estero li finanzia e promuove.

Includere tra questi Sheikh Nimr è stata una semplice provocazione. “Sheikh Nimr non era un ribelle, ma un resistente nonviolento, simile a Gandhi o a Martin Luther King”, ha precisato.

Jones ha poi biasimato la debole risposta del Dipartimento di Stato americano nel chiedere una riduzione della tensioni. “Il Segretario di Stato Kerry avrebbe dovuto convocare l’ambasciatore saudita chiedendo spiegazioni. Il Presidente Obama, invece, avrebbe dovuto cogliere l’occasione per desecretare le ventotto pagine che provano la complicità del governo saudita negli attacchi dell’11 settembre 2001”.