Un anno fa, il 26 settembre 2022, una serie di esplosioni distrusse i gasdotti Nord Stream che collegavano i giacimenti di gas russi alla Germania. Questo oltraggioso atto di terrorismo contro le infrastrutture energetiche civili ha contribuito a inaugurare un inverno enormemente costoso per la Germania e l’Europa in generale, con un aumento dei prezzi dell’energia di un ordine di grandezza per diversi mesi. Da allora, le industrie ad alta intensità energetica sono fuggite dalla Germania, trasferendo la produzione in Cina, negli Stati Uniti e altrove. Con un costo cumulativo di oltre cento miliardi di euro, ci si aspettava che Berlino agisse rapidamente per trovare i colpevoli, ma è accaduto il contrario. L’intera vicenda è stata coperta dalla massima segretezza.
In un articolo pubblicato in occasione dell’anniversario degli attentati, il giornalista investigativo americano Seymour Hersh ripercorre le tappe del complesso lavoro di insabbiamento (https://seymourhersh.substack.com/p/a-year-of-lying-about-nord-stream).
La storia dei russi che in qualche modo operano inosservati nelle acque controllate dalla NATO è assurda, così come lo è la versione di alcuni dilettanti ucraini che avrebbero messo a segno gli attacchi ultra-raffinati. Ma Hersh, dopo mesi di indagini, è convinto che la decisione sia stata presa dall’amministrazione Biden e ha presentato le conclusioni della propria ricerca lo scorso febbraio, in un articolo intitolato: “Come l’America ha eliminato il gasdotto Nord Stream”.
Nel suo nuovo articolo, il rinomato premio Pulitzer ricorda come Biden abbia minacciato Mosca il 7 febbraio 2022: “Se la Russia invaderà [l’Ucraina]… non ci sarà più un Nord Stream 2. Metteremo fine a tutto questo”. In quel momento stava parlando ad una conferenza stampa con il Cancelliere Olaf Scholz, che ha aggiunto docilmente: “Stiamo agendo insieme. Siamo assolutamente uniti”. Poche settimane dopo, Putin lanciò l’operazione militare in Ucraina, ma gli oleodotti furono distrutti solo sette mesi dopo.
Hersh conclude che l’obiettivo finale della distruzione del Nord Stream non era la Russia, ma in realtà la Germania e l’Europa. “L’amministrazione Biden ha fatto saltare i gasdotti, ma l’azione aveva poco a che fare con la vittoria o la fine della guerra in Ucraina. È nata dal timore della Casa Bianca che la Germania potesse vacillare e riaprire il flusso di gas russo. Ne deriva la paura finale: che l’America potesse perdere il suo primato di lunga data in Europa occidentale”.