Victoria Nuland, sottosegretario di Stato responsabile per l’Europa e l’Eurasia, è la persona al comando della politica USA in Ucraina e quindi dello scontro con la Russia. La Nuland è colei che impose personalmente “il nostro uomo Yats” (Arsene Yatseniuk) come Primo ministro ucraino e si vantò, nel dicembre 2013, del fatto che dalla fine della Guerra Fredda, il Dipartimento di Stato USA ha speso cinque miliardi di dollari per un cambiamento di regime a Kiev.

Il profilo della Nuland aiuta a spiegare come mai l’orientamento imperiale dell’amministrazione Bush-Cheney sia addirittura peggiorato sotto l’amministrazione Obama. Diplomatico di carriera, la Nuland fu dislocata all’ufficio del Vicepresidente Cheney nel 2002, di cui fu consigliere per la politica estera durante la “Rivoluzione arancione” di Kiev nel 2004. Nel 2005, ella fu nominata da Bush ambasciatrice presso la NATO, di cui promosse l’espansione verso est.

La Nuland è sposata con il neocon Robert Kagan, uno degli autori della dottrina del “Nuovo Secolo Americano”, che si basa sull’idea di stabilire un impero angloamericano sul modello di quello britannico. Nel 1999, Kagan fu tra i fondatori del Comitato Americano per la Pace in Cecenia (ACPC), assieme a Zbigniew Brzezinski, Alexander Haig, Stephen Solarz e altri cento neocon di entrambi i partiti.

L’ACPC, poi divenuta Comitato Americano per la Pace nel Caucaso, hanno attivamente sostenuto i separatisti in Cecenia e nel Caucaso e condotto operazioni di cambiamento di regime contro la Russia. Probabilmente Putin aveva in mente questa rete quando ha parlato di operazioni lanciate “al di là dello stagno”.

La Nuland fa la spola tra Kiev e altre capitali europee, tenendo discorsi violentemente anti-russi, come ad esempio lo scorso ottobre all’Aspen Institute di Berlino.