Come previsto, il 9 febbraio la Banca Centrale Europea ha iniziato gli acquisti di titoli di stato dalle banche, nel quadro del Public Sector Purchase Program (PSPP), e proseguirà al ritmo di 60 miliardi al mese fino al settembre 2016. Alla fine saranno immessi nel sistema mille miliardi di liquidità, che rappresentano circa la metà delle sofferenze totali delle banche dell’Eurozona.

Al contempo, il presidente della BCE Mario Draghi ha annunciato che la sua banca continuerà a punire non solo la Grecia, ma anche Cipro. La BCE, ha detto, non rinnoverà la deroga che consentiva di usare i titoli di stato greci come collaterale, sostenendo che Atene non ha un accordo con l’Eurogruppo. Cipro è stata esclusa dal PSPP perché non ha approvato la legge sui pignoramenti pretesa dai suoi creditori, e che getterebbe in strada i proprietari di case.

Quanto all’accusa contro la Grecia, il vicepremier Giannīs Dragasakis ha dichiarato che si tratta di una menzogna, in quanto il 20 febbraio è stato raggiunto un accordo con l’Eurogruppo, che estende il Master Financial Facility Mechanism per la Grecia. Tale accordo è stato approvato a larga maggioranza anche dal Parlamento tedesco.

La mossa della BCE è l’ennesimo bluff, con la pretesa che il governo greco si sottometta pienamente all’oligarchia finanziaria europea oppure lasci l’Eurozona.

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