Il ministro della difesa Sergej Šoigu ha annunciato ieri la creazione delle Forze Aerospaziali, nuovo reparto dell’esercito russo che riunisce l’aeronautica militare e le forze di difesa aerospaziale.

“Le forze aeree e di difesa aerea e antimissilistica insieme alle forze spaziali saranno sottoposte a un’unica struttura di comando”, ha affermato Šoigu, a quanto riferisce Itar-TASS.

Il ministro ha spiegato che questa “fusione dei sistemi nazionali di difesa aerea e spaziale” è stata richiesta “da uno spostamento del baricentro di combattimento verso il teatro aerospaziale”, un chiaro riferimento alla crescente minaccia di guerra, anche termonucleare.

L’agenzia ha citato anche Maxim Šepovalenko, ex ufficiale militare russo e analista del Centro per l’Analisi delle Strategie e delle Tecnologie, un centro studi di difesa moscovita, il quale ha affermato: “Gli attacchi aerei e dallo spazio sono il primo passo di ogni conflitto, siano essi piccoli, medi o grandi… [A questo proposito], la prima ragione della fusione è di assicurare una risposta pronta a ogni attacco proveniente dall’aria o dallo spazio creando un comando unificato”.

La fusione, ha spiegato Itar-TASS, rende le nuove Forze Aerospaziali russe più simili nella loro struttura alla U.S. Air Force, ma con una distinzione: in Russia il controllo dei missili nucleari rimarrà sotto la supervisione di una branca militare completamente separata, quella delle Forze Missilistiche Strategiche.

Šepovalenko ha sostenuto che “questo indica che la massima attenzione della nuova struttura russa è per la capacità di rispondere ai missili americani che sono in via di sviluppo entro il programma Prompt Global Strike”, un progetto di impiego di missili ipersonici capaci di colpire entro trenta minuti qualunque obiettivo nel globo, “mentre i missili nucleari per l’offensiva saranno tenuti sotto un comando distinto”.