Di mattina presto, all’indomani della celebrazione da parte degli Stati Uniti, del Canada e delle nazioni europee della 72esima Giornata della Vittoria in memoria della capitolazione del regime nazista e della conseguente conclusione della Seconda Guerra Mondiale e mentre le nazioni dell’ex area sovietica si preparavano a celebrarla, il 9 maggio 2017 alcuni dirigenti antifascisti ucraini hanno sentito suonare i campanelli delle loro abitazioni e voci minacciose dall’esterno. Alcune squadracce di neonazisti del “Partito dei Corpi Nazionali”, poco tempo fa un’unità del Battaglione Azov alle dipendenze del Ministro degli Interni, stavano cercando di sfondare le porte degli appartamenti di Natalia Vitrenko e Vladimir Marčenko, dirigenti del Partito Socialista Progressista dell’Ucraina ed ex deputati. Per cinque ore la polizia si è rifiutata di intervenire e disperdere gli assalitori. I neonazisti hanno dichiarato il proprio scopo, quello di impedire a Vitrenko e il suo partito di celebrare la Giornata della Vittoria e di prendere parte alla marcia del “Reggimento Immortale”, con le quali iniziative gli ucraini a Kiev e in altre città del mondo abitualmente onorano i membri della famiglia morti nella lotta contro il fascismo o sopravvissuti alla tragica guerra.

Questa pagina si aggiunge alle altre che nei tre anni successivi al golpe hanno documentato le aggressioni a Vitrenko e i suoi collaboratori, e il ruolo da lei assunto in precedenza, sulla scena internazionale, come candidata presidenziale.
Di seguito traduciamo il suo appello del 4 maggio 2017.

Al Cancelliere Federale della Germania A. Merkel
Al Presidente della Federazione Russa V. Putin
Al Presidente degli Stati Uniti D. Trump
Al Presidente dell’Ucraina P. Porošenko [Poroshenko]

Al Procuratore Generale dell’Ucraina J. Lutsenko
Al Direttore dei Servizi di Sicurezza dell’Ucraina V. Gritsak [Hrytsak]
All’Ombudsman per i Diritti Civili della Rada Suprema dell’Ucraina V. Lutkovska

Egregi Capi di Stato e Autorità Rappresentative del Governo ucraino,

In qualità di segretario generale di un partito d’opposizione ucraino, deputata del popolo ucraino nelle seconda e terza legislatura e candidata alla Presidenza dell’Ucraina nel 1999 e nel 2004, faccio appello a voi affinché esaminiate la situazione riguardante le pesanti violazioni dei diritti civili in Ucraina di libertà di parola, di libertà di pensiero, di libertà di espressione delle proprie vedute e convinzioni, di libertà di associazione in partiti politici e in organizzazioni pubbliche e di libertà di assemblea per la pacifica conduzione di azioni, raduni e dimostrazioni.

Questi diritti e libertà sono non soltanto garantiti della Costituzione dell’Ucraina (artt. 34, 36 e 39) ma anche obblighi internazionali dell’Ucraina nel rispetto della Convenzione Europea sui Diritti Umani e del Patto sui Diritti Civili e Politici, entrambi ratificati dalla nostra nazione.

Il presente appello è motivato dall’illegalità pubblicamente esibita dei neonazisti ucraini, che stanno minacciando cittadini ucraini, me compresa, di gravi rappresaglie in vista dell’imminente celebrazione del Giorno della Vittoria del popolo sovietico nella Grande Guerra Patriottica.

Gli enti del governo non soltanto non sono intervenuti contro questi attacchi aggressivi da parte di rappresentanti di radicali forze politiche di estrema destra, ma hanno assunto una parte attiva nell’intimidire i cittadini dell’Ucraina, per i quali il 9 maggio non è soltanto una festa nazionale, ma un giorno di rimembranza e di rispetto per l’eroismo dei nostri gloriosi padri, nonni e bisnonni, che sacrificarono la propria vita per sconfiggere il nazismo hitleriano, liberare la nostra terra e, in alleanza con altre nazioni, liberare il mondo intero del fascismo.

Cito soltanto tre esempi delle minacce e delle indimidazioni, diffuse dai media ucraini:

1. L’addetto stampa di Pravij Sektor Artyom Skoropadskij [Skoropadsky] ha affermato su Obozrevatel: “Le provocazioni, naturalmente, sono una possibilità. Al Cremlino piace sfruttare tali eventi, dedicati ad aspetti della storia cosiddetti condivisi. Quanto alla nostra partecipazione, naturalmente noi non strapperemo i distintivi di San Giorgio agli anziani, anche se verranno qui. Sono fatti loro. Ma se una feccia qualunque, come Symonenko o Vitrenko vengono qui a strisciare, in aperto sostegno di Mosca, allora noi agiremo, diciamo così, con i nostri metodi” (fonte: http://amdn.news/budiem-dieistvovat-nashimi-mietodami-pravyi-siektor-planiruiet-aktsii-na-9-maia).

2. I nazionalisti ucraini pianificano di impedire la commemorazione del 9 maggio a Kiev dell’azione del Reggimento Immortale, dice Mikola Kokhanovskij [Mykola Kokhanovsky], dirigente del Movimento dei Volontarii dell’OUN, un’organizzazione nazionalista. “Il 9 maggio i comunisti e i loro sostenitori a Kiev metterranno ancora una volta in scena questa marcia, che ebbe origine a Mosca ed è chiamata il Reggimento Immortale. Non permetteremo che l’idra rossa infiltri Kiev!”, ha scritto Kokhanovskij su Facebook. Ha riferito, inoltre, che i nazionalisti stanno pianificando di avere una propria azione a Kiev il 9 maggio con il nome di “Reggimento della Morte” (fonte: https://ria.ru/world/20170503/1493585865.html?utm_source=smi2&utm_medium=banner&utm_campaign=rian_partners).

3. Questi ucraini sono pronti non soltanto a continuare il bagno di sangue, ma stanno pubblicamente minacciando di esercitare un presunto diritto di uccidere e punire. Sul canale 112 della televisione ucraina Ilya Kiva, consigliere del Ministro degli Interni Avakov e nipote di un eroe dell’Unione Sovietica, ha affermato: “Non possiamo più aspettare che certa gente ritorni alla normalità e alla realtà. Sono nostri cittadini e dobbiamo essere capaci di coesistere con loro. Sto parlando di gente che ama urlare forsennatamente ‘pace, lavoro, maggio’; ma noi abbiamo esperienza sufficiente, abbastanza numeri e forza e, cosa più importante, abbastanza bastoni per distruggere e schiacciare qualunque mossa pubblica di questi amanti del ‘mondo russo’. Saranno in pochi e faremo loro paura. Tutti questi amanti del ‘mondo russo’ e questi pestilenti post-sovietici faranno esperienza della paura, e insieme a ciò nasceranno l’amore per l’Ucraina e la nazione ucraina” (fonte: http://odnarodyna.org/content/pervomayskiy-opyt-svidomitam-malo-krovi).

I media, favoriti dagli enti del governo ucraino (o in combutta con gli stessi) stanno alimentando indubbiamente il terrore politico, trasformando i cittadini ucraini che hanno opinioni differenti da quelle dei neonazisti in bersagli di rappresaglie fisiche.

Affibbiando ripugnanti etichette a me e a gente come me, umilandoci per via di una volgarizzazione delle nostre sincere convinzioni e dei nostri valori come se fossero frutto di ordini impartiti da Mosca, con questi metodi usati preparano il pubblico a rappresaglie e assalti fisici contro di noi.

Penso che la comunità mondiale sappia delle tragedie del 2 maggio 2014 a Odessa e del 9 maggio 2014 a Mariupol; di molti altri fatti nei trascorsi tre anni in Ucraina, comprovanti l’illegalità dei neonazisti ucraini e delle loro azioni incontrastate, compiute impunemente; dell’inazione degli enti dell’esecutivo ucraino che sono sarebbero obbligati a tutelare i diritti e le libertà dei cittadini dell’Ucraina.

È mio profondo convincimento che se la comunità mondiale non codannerà questi processi in Ucraina e non costringerà il Presidente dell’Ucraina e i suoi enti dell’esecutivo a compiere i loro doveri di difesa dei diritti e delle libertà dei cittadini dell’Ucraina e ad arrestare ogni attività dei destrorsi radicali, allora si costituirà nel prossimo futuro uno Stato nazista al centro dell’Europa e questo porterà a una terza guerra mondiale.

Natalia Vitrenko

Segretario Generale del Partito Socialista Progressista dell’Ucraina (PSPU)

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