Proseguiamo il resoconto della conferenza dello Schiller Institute.
Nella terza sessione si è discusso dell’opportunità rappresentata dall’iniziativa cinese Belt and Road (BRI) per innestare uno sviluppo organico dell’economia mondiale e centrare obiettivi come la piena occupazione. La BRI è il più importante e vasto progetto attualmente in corso per migliorare i livelli di vita e la connettività tra le nazioni con lo sviluppo delle infrastrutture. Dennis Small, direttore per l’America Latina dello Schiller Institute, ha illustrato la proposta di creare 1,5 miliardi di posti di lavoro produttivi in tutto il mondo (di cui 50 milioni negli Stati Uniti), basata sulla scienza dell’economia fisica sviluppata da Lyndon LaRouche. 
Dall’Ucraina, Natalia Vitrenko, economista, presidente del Partito Socialista Progressista ed ex deputata, ha descritto il deplorevole stato dell’economia ucraina oggi, sei anni dopo il golpe del Maidan, paragonandolo allo sviluppo relativamente dinamico della Bielorussia, che in questo momento sta affrontando un’operazione di “rivoluzione colorata” per il cambio di regime simile a quella riuscita a Kiev, ma in un contesto differente.
L’ex sottosegretario allo Sviluppo Economico italiano Michele Geraci ha descritto lo stupefacente sviluppo della Cina a cui ha assistito di persona avendo vissuto per dieci anni in quel Paese. I progetti del “Ponte Mondiale” di sviluppo perorati dallo Schiller Institute non sono a suo avviso che l’estensione della Belt and Road, ha osservato, deprecando il fatto che in Occidente si sia affermata l’abitudine di bollare come filocinesi gli esperti che descrivono concretamente i progressi compiuti da Pechino. Il tentativo di fermare l’ascesa della Cina fallirà, ha detto Geraci, perché il blocco delle tecnologie spingerà la Cina a svilupparne di proprie ancor più rapidamente, sorprendendo e spiazzando l’Occidente.
Ha quindi preso la parola da Islamabad Hassan Daud Butt, ex direttore del progetto del Corridoio economico Cina-Pakistan, di cui ha presentato gli enormi vantaggi per trasformare tutti gli aspetti della vita nel suo Paese. È stato seguito da Marcelo Muñoz della Spagna, il decano degli imprenditori spagnoli in Cina, che ha illustrato, anche dal punto di vista storico e culturale, la spinta della Cina verso la connettività cooperativa.
Dalla Germania, i partecipanti hanno ascoltato il Dr. Björn Peters dell’Associazione per l’Orgoglio Nucleare. Egli ha iniziato osservando che l’energia a basso costo è la chiave di ogni economia di successo. Da questo punto di vista, la transizione energetica introdotta dal governo tedesco è stata un fallimento, poiché non solo l’elettricità è diventata molto più costosa, ma la principale fonte di energia pulita ed economica, cioè l’energia nucleare, è stata abbandonata.
(Nella foto Michele Geraci al convegno “L’Italia sulla Nuova Via della Seta” tenuto da Movisol e Regione Lombardia a Milano nel marzo 2019. Accanto a lui Claudio Celani, Helga Zepp-LaRouche e Liliana Gorini, presidente di MoviSol).