La combinazione di crisi che stiamo affrontando ha raggiunto proporzioni così inedite che sembra superare gli stessi limiti psicologici di ciò che viene ritenuto sopportabile. Esperti sanitari di tutto il mondo avvertono che potrebbero essere necessari almeno altri nove mesi prima che a tutte le nazioni del mondo venga fornito un vaccino e, anche in questo caso, la disponibilità non sarebbe garantita per tutti. Nel frattempo, un altro milione di persone potrebbe perdere la vita a causa del COVID-19.
Ma un numero molto maggiore di vite è minacciato dalla carestia che si sta diffondendo nei paesi in via di sviluppo, come conseguenza del declino dell’agricoltura e del crollo del cosiddetto ‘’settore informale’’ dell’economia. Molti paesi sono già lacerati da tensioni sociali preesistenti che la pandemia ha esacerbato. Questa dinamica potrebbe crescere in modo massiccio nei prossimi mesi.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha registrato un enorme calo del 10,7% del reddito lavorativo su scala globale nei primi nove mesi di quest’anno, pari a circa 3.500 miliardi di dollari, e una perdita fino a 500 milioni di posti di lavoro entro la fine dell’anno . Nelle economie avanzate, i fallimenti, gli orari di lavoro ridotti e i licenziamenti che mettono a repentaglio l’esistenza di così tanti lavoratori, sono stati solo temporaneamente alleviati dai programmi di ristoro del governo. Ma la maggior parte dei paesi in via di sviluppo non è assolutamente in grado di finanziare simili programmi. Nei cosiddetti paesi a “reddito medio-basso”, la perdita di reddito è stata del 23,3% nel secondo trimestre e del 15,6% nel terzo, e le previsioni per il quarto sono molto più pessimistiche.
Considerando che più della metà della popolazione nei paesi dell’Africa subsahariana non aveva già cibo a sufficienza ancor prima dello scoppio del COVID-19, la notizia riportata da Vice.com dice che i prezzi del cibo in tutta l’Africa sono aumentati del 250% , e il che è davvero catastrofico. Come ha avvertito da mesi il capo del Programma alimentare mondiale (WFP) David Beasely, una carestia di “proporzioni bibliche” minaccia di uccidere fino a 300.000 persone al giorno. Phillip Tsokolibane, collaboratore dello Schiller Institute in Sud Africa, ha lanciato un urgente appello per una mobilitazione internazionale per porre fine alle carestie in Africa. “Non si tratta di qualcosa che verrà, sta già avvenendo”.
È chiaro che di fronte a una simile tragedia, solo se i governi lavoreranno insieme potremo attuare i programmi di emergenza necessari per salvare la vita a molti milioni di persone. Tuttavia, purtroppo, gli ultimi mesi hanno dimostrato che nell’agenda dell’Occidente prevale lo scontro geopolitico con Russia e Cina, e non la cooperazione, e, per citare solo un esempio, dei 5 miliardi di dollari che il PAM richiede urgentemente, ne ha ricevuti solo 750 milioni. Che cosa si deve fare? Dobbiamo restare a guardare la tragedia che si svolge dinanzi ai nostri occhi?
In risposta al Medioevo del XIV secolo, caratterizzato da catastrofi simili a quelle odierne, Niccolò Cusano, inventore della scienza moderna e del concetto dello ‘stato nazionale sovrano’, nonché grande pensatore del XV secolo, sviluppò una nuova metodica di pensiero, la Coincidentia Oppositorum, che rappresentava, come sottolineava, un approccio completamente nuovo alla risoluzione dei problemi. L’idea alla base era che la mente umana, creata a immagine e somiglianza del Creatore, fosse in grado di definire un livello superiore in cui tutte le contraddizioni apparentemente irrisolvibili potessero essere risolte. Secondo Cusano, la mente umana è in grado di pensare all’Uno, inteso come Ente Supremo, che ha un potere superiore al concetto dei ‘’molti’’. Allo stesso modo, Albert Einstein osservò che la risoluzione ai problemi non verrà mai dallo stesso livello a cui sono stati creati i problemi stessi.
Pensare dunque in termini di ‘’coincidenza degli opposti’’ è il metodo da applicare per risolvere la crisi che oggi minaccia l’intera umanità. Dobbiamo definire una soluzione che soddisfi le esigenze esistenziali di tutti gli individui e dei gruppi di interesse rilevanti su base paritaria. In concreto, questo approccio è prontamente applicabile per quanto riguarda la pandemia.
Sono soprattutto i giovani di questo mondo il cui futuro è maggiormente minacciato dalla combinazione di eventi come la pandemia e la crisi economica, sebbene non ne siano in alcun modo responsabili. Pertanto, dobbiamo sviluppare prospettive per loro che affrontino il problema in modo reale e che assegnino loro un compito concreto. Saremo in grado di affrontare la pandemia COVID-19, e simili future pandemie, solo se in ogni singolo paese del mondo verrà adottato un programma sanitario moderno che corrisponda, in linea di principio, allo standard Hill-Burton negli Stati Uniti, ai sistemi sanitari tedesco e francese prima che venissero privatizzati, o al sistema che si è rivelato così efficace a Wuhan, in Cina.
Il primo passo in quella direzione potrebbe essere fatto istituendo una partnership, ad esempio, tra cliniche universitarie, ospedali e facoltà di medicina negli Stati Uniti e nelle nazioni europee, con istituzioni simili in Africa. Per costruire un moderno sistema sanitario, sono necessarie non solo capacità mediche, come ospedali, infrastrutture, acqua, elettricità, ecc., ma anche un gran numero di personale medico ben formato.
A tal proposito, simili partenarship dovrebbero formare i giovani negli Stati Uniti, in Europa e nei paesi africani, alcuni dei quali sono già disoccupati, e in primo luogo, aiutarli a diventare assistenti medici, e poi personale medico, sul modello del Civilian Conservation Corps (CCC) di Roosevelt. Il primo passo è formare i giovani in modo che possano essere impiegati nelle comunità o nei villaggi e mostrare alla popolazione le misure di salute pubblica necessarie per combattere la pandemia. A Tuskegee (Alabama), nel Tennessee, a St.Louis (Missouri) e altri luoghi negli Stati Uniti, tale cooperazione con le istituzioni locali è già in atto, ed integra anche cliniche e forze di polizia locali nelle varie misure di rafforzamento dei rapporti di fiducia, come le visite domiciliari, di straordinaria importanza, viste le incertezze generali della popolazione, e le numerose e massicce campagne contro l’utilizzo di mascherine, il rifiuto dei vaccini, ecc.
Nei progetti africani di partnership, la formazione e il dispiegamento congiunti di operatori umanitari americani ed europei con i giovani africani, richiedono anche misure di rafforzamento dei rapporti di fiducia che possono essere attuate dal personale medico, nonché dai rappresentanti delle chiese o dalle organizzazioni per il controllo dei disastri. Tali programmi dovrebbero prima concentrarsi sulla distribuzione di forniture mediche e alimenti facilmente trasportabili, come latte in polvere, carne essiccata e in scatola, ecc., E poi essere ampliati, il più rapidamente possibile, per includere la formazione nei progetti di costruzione di infrastrutture, nei programmi di agricoltura e di industria.
Nei punti critici dei rapporti sociali nelle città americane o nelle periferie europee, dove recentemente si sono verificati violenti scontri in strada per vari motivi e dove i giovani sono esposti a una vasta gamma di pericoli, come le droghe, l’ alcol, i crimini di gruppo, la dipendenza da Internet e una controcultura degradata , tali opportunità di formazione sarebbero l’alternativa di cui hanno bisogno per trovare un compito socialmente necessario e già orientato al futuro. Negli Stati Uniti, tale azione creativa, diretta e non violenta, trova le sue radici nella storica tradizione del movimento per i diritti civili di Martin Luther King. Va ricordato a tal proposito che Amelia Boynton Robinson, l’attivista per i diritti civili che portò Martin Luther a Selma, in Alabama, e fu picchiata dalla polizia, e lasciata esanime sul ponte Edmund Pettus durante la famigerata “Bloody Sunday” nel marzo 1965, è stata per 25 anni vicepresidente dello Schiller Institute.
Non è questa la sede per discutere della complessità dei punti critici del sociale, sia nelle città americane dove è scoppiata la violenza, in particolare modo all’indomani dell’omicidio dell’afroamericano George Floyd, sia nelle periferie francesi, dove gli effetti della pandemia ha esacerbato drammaticamente i disordini sociali già di lunga data. Benchè questi conflitti sociali vengano indubbiamente strumentalizzati da alcune forze politiche per i propri fini demagogici, è tuttavia urgente eliminare le vere cause della disperazione e dello sradicamento delle giovani generazioni. Una tale formazione iniziale per diventare assistenti medici, in molti casi, può essere il punto di ingresso per un’ulteriore formazione professionale come infermiere, medico o scienziato medico.
Questo comitato dovrebbe riunire persone con varie qualifiche, che possono dimostrare in un esempio inizialmente piccolo, ma ben progettato, come affrontare il problema, in modo tale da poterlo poi utilizzare anche come ‘progetto pilota’ per i programmi governativi su larga scala, che si spera seguiranno presto. Benchè sia urgente formare abbastanza personale medico in tutto il mondo per costruire un sistema sanitario mondiale, ciò deve andare di pari passo con il superamento della pandemia della fame. È un crimine contro l’umanità che, a seguito della crisi aggravata in maniera massiccia dalla pandemia, rischino di morire di fame letteralmente molti milioni di persone nei paesi in via di sviluppo (una delle forme più atroci di morte secondo l’ex commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Jean Ziegler), mentre negli Stati Uniti e in Europa gli agricoltori lottano per la loro sopravvivenza economica. Alcuni hanno dovuto uccidere le proprie mandrie, perché i cartelli hanno creato condizioni simili al lavoro degli schiavi nell’industria della lavorazione della carne, portando alla ripetuta comparsa dei focolai di COVID-19. È anche inaccettabile che gli agricoltori, che producono sostentamento vitale per l’intera società, vengano spinti alla bancarotta dalla politica di massimo profitto delle banche e dei cartelli, e dai vincoli ideologici, cosiddetti “verdi”.
I rappresentanti delle aziende agricole dovrebbero quindi unirsi a queste équipe mediche per organizzare la consegna di emergenza di derrate alimentari adeguate nelle zone di crisi e per iniziare a formare altri giovani per sviluppare le capacità agricole nei paesi in via di sviluppo. Insieme agli agricoltori africani, potrebbero iniziare a creare un’agricoltura moderna, che, ovviamente, richiede lo sviluppo di infrastrutture, forniture di acqua ed elettricità, ecc. Ci sono agricoltori entusiasti, sia giovani che anziani, negli Stati Uniti, in Germania, in Francia o in Italia, che in una tale situazione considererebbero quella di aiutare a superare un’emergenza senza precedenti con un programma del genere come una missione nella loro vita.
Gli Stati Uniti e l’Europa hanno bisogno di un’associazione di operatori sanitari in pensione, individui interessati e organizzazioni sociali e religiose, per lavorare insieme a questo comitato, al fine di avviare questo progetto di formazione. Parte del loro compito è anche quello di raccogliere le donazioni necessarie da aziende internazionali e di medie dimensioni, da membri del consiglio che capiscono non solo che questi progetti sono una necessità umanitaria, ma che è anche nel loro interesse mantenere un mondo vivibile.
Non appena questi progetti assumeranno una forma concreta, susciteranno il tipo di entusiasmo che tutti i grandi progetti pionieristici possono generare, nonostante la gravità della situazione, e daranno prospettive future a molti giovani che altrimenti sarebbero trascinati nelle rivolte sociali e in attività violente. Come accennato, una simile iniziativa privata (azione civile diretta) nella tradizione delle azioni non-violente del Mahatma Gandhi e di Martin Luther King, non può, da sola, risolvere la gigantesca sfida che ci attende. Ma può fornire un esempio pratico di come le persone di buona volontà possono intervenire in una situazione altrimenti disperata e indicare la soluzione richiesta. Questi esempi concreti incoraggeranno quindi i governi, o eserciteranno pressioni su di essi, a unire le forze e creare, attraverso un nuovo sistema di credito, il quadro per superare definitivamente il sottosviluppo nei paesi in via di sviluppo.
In tal modo, l’idea di Niccolò Cusano, che si possa trovare una soluzione a un livello superiore che tenga conto degli interessi di tutti i soggetti coinvolti, troverebbe oggi una concreta applicazione. Questa iniziativa contribuirà alla lotta contro la pandemia, definirà un compito significativo per i giovani e aiuterà a migliorare le situazioni di emergenza acuta nelle regioni economicamente svantaggiate degli Stati Uniti e in Europa, così come nei paesi africani. Evidenzierà inoltre l’importanza vitale dell’agricoltura in tempi di carestia e salverà le persone dalla fame. In una situazione in cui molte persone si sentono impotenti di fronte alla catastrofe del secolo, il comitato darà a ogni individuo l’opportunità di contribuire in qualche modo al superamento della crisi.

Il comitato è in una fase iniziale di formazione. Ecco i primi firmatari dagli Stati Uniti e dall’Africa, tra cui l’ex ministro della Sanità americano Dott.ssa Jocelyn Elders:

Dr Jocelyn Elders – Former Surgeon General of the United States
Dr. Kildaire Clarke- M.D., Former associate director, Emergency Room, Kings County Hospital, Brooklyn, New York
Dr. Jacob Goldsmith -PhD., Chemistry Professor, Seton Hall University, New Jersey
Dr. Morad Abou-Sabe- Microbiology Professor (ret.) Rutgers University, New Jersey, also the Egyptian-American Professional Society
Dr. Shirley Evers-Manley – Interim Dean of Alcorn State University’s School of Nursing in Mississippi, and member of the Board of Directors of the National Black Nurses Association.
Fran McClain – R.N., 2019-20 chair of Rutgers University Alumni Association
Carolyn Nah – Past president of the NAACP, Bridgeport, Connecticut
Dr. Alim Muhammad- M.D., Founder and president Abundant Life Health Attainment Center
Greg Witherspoon – Minister, president Make Health Happen Organization, East St. Louis, Illinois
Scott Muhammad – Director SEED (Students for Education and Economic Development), Tuskegee, Alabama
James “Jim” Evans – former Democratic member of the Mississippi House of Representatives (1992 to 2016)
Dr. Lucenia Williams Dunn – Former Mayor, Tuskegee. Alabama
Lamar Lemons, Former state legislator, Detroit, Michigan, current candidate for School Board
Dr. Algeron Phillips, M.D., E. Orange, New Jersey
Dr. William Warrick, retired M.D. and current chair of Veterans for Peace
Bishop Nicolas Homicil, Executive Director, The Voice of the Tabernacle Multi Service Center, Mattapan, Massachusetts
Dr. Kathy Helgason – neurologist and retired professor
James Barnett- North Alabama Regional Representative (1985), Coalition of Black Trade Unionists
Marie Korsaga ( Burkina Faso ), PhD Astrophysicist, . first female astrophysicist in West Africa.
Marlette Kyssama-Nsona (Republic of Congo), pharmaco chemist, political executive of the Panafrican League UMOJA and specialist in public health issues