Soltanto gli stolti ignorano i sintomi dell’imminente crac del sistema finanziario. L’intero ordine internazionale scricchiola, a causa della speculazione di Wall Street e della City di Londra, e sotto il peso insostenibile della massa debitoria accumulata.

Già decenni fa Lyndon LaRouche indicò questi sviluppi come inevitabili, se si fosse consentito all’impero finanziario di continuare ad adottare folli tattiche per proteggere il proprio debito privo di valore. Alla fine della guerra fredda, i neoconservatori e i liberisti credettero di poter far proseguire il proprio racket imponendo con la potenza militare americana un ordine unilaterale, fondato sui medesimi assiomi geopolitici che avevano portato alle due guerre mondiali del XX secolo. I popoli della regione transatlantica hanno espresso la propria ribellione con la Brexit, l’elezione del Presidente americano Trump, il No al referendum in Italia e altre manifestazioni che fanno parte di una rivolta generalizzata contro le istituzioni dominanti, partiti e media compresi.

La contemporanea richiesta di LaRouche affinché le principali potenze del mondo (le Quattro Potenze, Stati Uniti, Cina, Russia e India) si accordassero per costituire il nucleo fondativo della Nuova Bretton Woods (la cui prima proposta pubblica fu da lui espressa a Roma, nel 1997) è stata in parte accolta con gli sviluppi dell’ultimo anno, incentrati sulla Belt and Road Initiative, e rappresenta l’unica via di uscita. Continuare sul solco della geopolitica porterebbe al caos finanziario e alla guerra.

Questi saranno i temi della consueta videoconferenza di Helga Zepp-LaRouche, a partire dalle 21 di venerdì 17 agosto, sul sito newparadigm.schillerinstitute.com.