Una manifestazione pacifica capeggiata dall’economista Natalia Vitrenko è stata attaccata, il 17 marzo scorso, in un parco nel centro di Kiev, da una formazione di teppisti del famigerato Battaglione Azov dichiaratamente neonazista, e che riceve finanziamenti dagli Stati Uniti nonostante alcuni tentativi del Congresso americano di bloccarne l’erogazione. Numerosi erano i rappresentanti di partiti politici e associazioni della cosiddetta “Opposizione di Sinistra”, riuniti in un raduno per ricordare il venticinquesimo anniversario di un referendum del 1991 con il quale il popolo ucraino, insieme ad altre repubbliche dell’Unione Sovietica, votarono per conservare quella federazione. Tra gli intervenuti vi erano quattro ex parlamentari della Rada Suprema, il parlamento dell’Ucraina indipendente post-1991.

Erano passati solo dieci minuti dall’inizio del raduno, mentre la Vitrenko stava parlando con il megafono sulla devastazione dell’economia ucraina negli ultimi venticinque anni, quando una squadraccia di giovani vestiti di nero, alcuni con volto mascherato, ha caricato e cercato di disperdere le persone ivi radunate. Mentre gli attivisti dell’Opposizione di Sinistra si difendevano, alcuni sono stati feriti gravemente. I relatori sono stati colpiti da due grandi pietre, mentre erano nei pressi di un monumento sulla comune eredità russa e ucraina. Una pietra ricavata dalla pavimentazione stradale ha sfiorato la Vitrenko, in un vero e proprio tentativo di assassinarla. Già nel 1999, quando la Vitrenko godeva il sostegno di oltre il trenta percento della popolazione durante la campagna presidenziale, era stata oggetto di un fallito attentato dinamitardo durante uno dei suoi comizi.

L’ufficio stampa del suo Partito Socialista Progressista dell’Ucraina riferisce che al raduno non erano presenti forze dell’ordine, benché fosse stata data regolare notifica alle autorità del raduno e della manifestazione pacifica. La polizia è sopraggiunta solo mezz’ora dopo l’assalto, su richiesta di intervento da parte dei manifestanti. La Vitrenko ha sporto denuncia, esigendo l’apertura di un’inchiesta penale su questo tentativo violento di impedire l’esercizio delle libertà di parola e di assemblea (qui sotto riportiamo le dichiarazioni del 17 marzo e del 18 marzo formulate dal suo partito).

I siti dell’Ucraina citano un comunicato per la stampa del cosiddetto Corpo Civile Azov, che rivendica l’azione aggressiva. Questo “guardia” è l’ala paramilitare del Battaglione Azov, ufficialmente alle dipendenze del Ministero degli Interni (polizia nazionale) e incorpora alcuni leader e alcune unità di Pravij Sektor, il gruppo che servì per consolidare il golpe del febbraio 2014. Come molti gruppi di giovani neonazisti ucraini dal 1991, tra i quali il predecessore di Pravij Sektor denominato Partito Nazionalsocialista Ucraino (in seguito Svoboda) e Patriota Ucraino, il Battaglione Azov esibisce simboli nazisti. Gli squadristi dell’Azov sono stati ritratti nel documentario di Paul Moreira “Ucraina: le maschere della rivoluzione”, diffuso in Francia all’inizio di quest’anno.

Nel luglio 2015 i congressisti americani John Conyers (democratico) e Ted Yoho (repubblicano) presentarono un emendamento alla legge House Defense Appropriation (H.R. 2685), che avrebbe limitato la fornitura di “armi, addestramento e altra assistenza alla milizia neonazista dell’Ucraina, il Battaglione Azov”. James Carden, scrivendo su The Nation il 14 gennaio scorso, ha fatto notare che, pur essendo stato approvato dalla Camera, l’emendamento è stato stralciato prima dell’ultimo passaggio legislativo. Così gli assalitori che sono chiaramente dintinguibili nella videoripresa dell’assalto sono parte di un’entità autorizzata a ricevere fondi dagli Stati Uniti d’America attraverso canali ufficiali di sostegno all’Ucraina.

Il sito dialog.ua riferisce che Nazar Kravčenko, leader del Corpo Civile Azov, ha giustificato l’assalto con il fatto che la bandiera dell’Opposizione di Sinistra contiene “simboli sovietici” ora illegali in Ucraina, e che la dimostrazione era una “azione comunista”, ugualmente bandita per legge. Kravčenko ha mentito anche affermando che la Vitrenko sarebbe fuggita via, mentre in realtà ha completato il suo discorso una volta allontanati gli assalitori.

Parlando più tardi al raduno, l’ex parlamentare Vladimir Marčenko ha chiesto che i leader americani ed europei riconoscano quanto stanno facendo le forze da essi finora sostenute.

Il 4 febbraio scorso l’Opposizione di Sinistra diffuse una “Petizione alle Nazioni Unite e ai Commissari per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa a proposito dell’impedimento delle attività dei partiti politici e delle organizzazioni pubbliche d’opposizione da parte del governo ucraino, e sul bisogno di una verifica internazionale su larga scala del rispetto in Ucraina dei diritti umani e delle libertà”. Il testo in inglese è disponibile qui.

“Il fascismo ucraino è il volto della democrazia europea”

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Il governo dell’Ucraina sorto con il golpe di Euromaidan mostra sempre più i suoi veri colori. Il nazismo, il fascismo e il disprezzo per i diritti umani e le libertà, gli appelli pubblici al genocidio etnico e la violenza fisica contro gli oppositori politici, l’uso delle informazioni e del terrore fisico nel combattere coloro che sono considerati indesiderabili, tutto questo è il nucleo del progetto per una “Ucraina europea” nutrito dagli Stati Uniti d’America e dall’Unione Europea.

Gli imperialisti in Occidente, agendo in funzione degli interessi delle società transnazionali e dell’egemonia militare statunitense, organizzano golpe e rivoluzioni colorate in giro per il mondo, instaurando regimi nazisti o fascisti.

Il 17 marzo il Partito Socialista Progressista dell’Ucraina, affidandosi alla tutela della Convenzione Europea sui Diritti Umani, e agendo in totale accordo con i requisiti della Costituzione ucraina, ha tenuto una manifestazione pacifica per ricordare il venticinquesimo anniversario del referendum del 17 marzo 1991, con cui la maggioranza votò a favore del mantenimento dell’Unione Sovietica.

Gruppi di teppisti neonazisti ucraini (finanziati da molto tempo dagli Stati Uniti d’America) hanno aggredito i manifestanti, malmenando donne e uomini anziani, e gettando sampietrini contro il segretario del PSPU Natalia Vitrenko. Numerosi partecipanti al raduno sono stati gravemente feriti.

Ma i nazisti non sono riusciti a interrompere il raduno.

Analisi e denuncia dell’indipendente Anatolij Šarij

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Per approfondire

Natalia Vitrenko si candida alle presidenziali ucraine (2009)