Dal 26 al 28 luglio oltre 150 giovani si sono riuniti a Ufa, per costituire il primo forum giovanile dei BRICS e della Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione (OSC-SCO). Oltre a Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa (BRICS) erano rappresentate le nazioni eurasiatiche della OSC: Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Numerosi gli ospiti provenienti da altre nazioni, come la Bulgaria, la Corea del Sud, il Giappone, la Germania e la Francia. Due esponenti dello Schiller Institute, Kai-Uwe Ducke e Sébastien Drochon, erano gli unici partecipanti rispettivamente per la Germania e per a Francia.

Lo scopo principale dell’incontro era di permettere a giovani accademici e imprenditori di sviluppare contatti reciproci diretti, con l’idea era di mobilitare i giovani intorno al concetto di sviluppo reciproco promosso dai BRICS e dalla OSC (la cosiddetta strategia “win-win”, in cui nessuno perde a vantaggio di altri, e tutti traggono beneficio dalla crescita).

A Ducke e Drochon è stato permesso, in quanto osservatori, di parlare alla sessione plenaria per dieci minuti ciascuno. I loro interventi, incentrati sulla possibilità storica di fuggire al conto alla rovescia verso la guerra proprio tramite lo sviluppo reciproco, hanno destato grande interesse.

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Drochon ha parlato del ruolo cruciale assunto dallo scienziato russo-ucraino Vladimir Vernadskij e dell’economista Lyndon LaRouche, sottolineando l’importanza per l’umanità di compiere le scoperte necessarie per costruire un futuro migliore, in coerenza con l’evoluzione della vita, della biosfera e delle noosfera, cioè considerando l’intervento umano sulla natura come un fattore pensante, consapevole, dell’evoluzione.

Ducke ha parlato della necessità di un nuovo paradigma, fondato sull’idea di un Nuovo Rinascimento per l’umanità, e della necessità di collaborare sugli scopi comuni dell’umanità, contro la geopolitica dell’oligarchia.

Dopo i loro interventi, i due delegati dello Schiller Institute sono stati intervistati dall’agenzia russa Itar-TASS per meglio inquadrare i loro interventi e per capire in modo più approfondito di che cosa si occupi l’istituto.

L’ultimo giorno i due hanno nuovamente parlato durante la sessione dedicata alla scienza, argomentando sulla campagna internazionale per il Ponte Terrestre Mondiale e sui parametri dell’economia fisica sviluppati da Lyndon LaRouche, la densità demografica relativa potenziale e la densità del flusso energetico, il cui aumento misura l’aumento del valore economico. Questa è la vera misura del valore economico, contrariamente a quanto postulato dalle teorie monetariste.

La maggior parte dei delegati dei BRICS è scossa dal fatto che l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America non abbiano neanche risposto alla prospettiva offerta dai BRICS. Alcuni dei loro interventi erano dedicati proprio a questo problema. Un giovane brasiliano ha esordito ricordando le minacce dovute alla crisi finanziaria e alla deriva di guerra. Per superare questi rischi, ha detto, dobbiamo difendere il principio della sovranità nazionale. Ha poi aggiunto che attraverso l’Ucraina il fascismo sta tornando in Europa e ha denunciato la strategia “Asia-Pivot” di Obama come una strategia bellica.

In una successiva discussione, il giovane relatore ha detto di non comprendere il motivo per cui l’Occidente se la prenda sempre con il Brasile, benché la sua recente politica abbia permesso a centinaia di migliaia di brasiliani di uscire dalla povertà.

Ai delegati sono state distribuite oltre cinquanta copie della petizione dello Schiller Institute affinché l’Occidente abbandoni la geopolitica e collabori con i BRICS. Molti partecipanti hanno chiesto di restare in contatto con lo Schiller per future discussioni.

Per approfondire, vedi la pagina in francese di Solidarité et Progrès.