Le forze armate siriane hanno ripreso, con il forte sostegno dell’aviazione russa, l’antica città di Palmira. Stando ai rapporti dei giornalisti, molti sono stati i morti di ambo le parti nel conflitto: sembra che oltre quattrocento siano i morti tra i combattenti dell’ISIS. Il Ministero della Difesa russo ha riferito di quaranta incursioni, che hanno portato alla morte di oltre cento miliziani e alla distruzione di veicoli e armi durante la loro fuga verso il deserto.

Il Presidente siriano Baššār al-Assad ha dichiarato ad alcuni deputati francesi in visita: “La liberazione odierna della storica città di Palmira è un risultato importante e un’altra indicazione del successo della strategia perseguita dall’esercito siriano e dai suoi alleati nella guerra contro il terrorismo”. Gli ufficiali siriani al comando, dal canto loro, hanno dichiarato che Palmira diventerà “una base di lancio per espandere le operazioni militari… e asserragliare il gruppo terroristico e tagliare le vie dei rifornimenti… in vista della loro cattura definitiva”.

Il Presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con il governo di Assad. Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che “Assad ha tenuto in alta considerazione l’assistenza fornita dell’aviazione russa, e ha sottolineato che un tale successo nel riprendere Palmira sarebbe stato impossibile senza l’aiuto russo”.

Così la Siria, con l’ausilio della Russia, ha ottenuto una vittoria sull’opposizione attiva dell’amministrazione Obama succube del disegno geopolitico britannico, la quale ad ogni occasione ha cercato di sabotare la vera offensiva contro l’ISIS e ha protetto coloro che in primis crearono l’ISIS, l’Arabia Saudita pedina dell’Impero Britannico e la Turchia di Recep Tayyip Erdoğan.

Mark Toner, del Dipartimento di Stato americano, il 24 marzo, quando la ripresa di Palmira era imminente, s’è permesso di così commentare: “non la loderò, poiché è importante ricordare che una delle ragioni della presenza dell’ISIS in Siria è che la brutale persecuzione da parte di Assad della sua gente ha creato quel genere di vuoto, se volete, che ha permesso a un gruppo come l’ISIS di proliferare”.

Il giorno dopo la liberazione, né il Ministro della Difesa Ashton Carter, né il gen. J. F. Dunford, Capo degli Stati Maggiori Riuniti, hanno fatto il minimo accenno alla riconquista della preziosa città archeologica.