Esattamente trecento anni fa, nel 1720, all’apice della Bolla finanziaria dei Mari del Sud, il Re di Francia nominò John Law, colui che aveva contribuito a creare la bolla, suo ministro delle Finanze. Law, fuggito dalla prigione inglese dove scontava una condanna per omicidio, aveva fondato in Francia una banca che in breve tempo aveva creato una piramide finanziaria, detta anche “Sistema del Mississippi”, ipotecando gli introiti futuri delle colonie americane. Affidandogli le dissestate finanze pubbliche, il monarca assicurò la bancarotta dello stato. Law sapeva che la bolla stava scoppiando ma giocò al rialzo, tentando di salvarla con nuove bolle. Naturalmente il gioco finì in un disastro generale.
Oggi sembra che la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea e altri istituti di emissione stiano facendo la stessa cosa: affidano a BlackRock, il più grande fondo speculativo del mondo, le sorti delle finanze pubbliche della regione transatlantica. Il governo statunitense aveva già ingaggiato BlackRock nel 2008, per gestire lo scoppio della bolla finanziaria, un’esperienza dalla quale il fondo guidato da Larry Fink (a sinistra nella foto) emerse in grande spolvero. Oggi BlackRock gestisce patrimoni per oltre seimila miliardi di dollari in proprio, mentre la sua piattaforma Aladdin gestisce quindicimila miliardi di euro per clienti esterni.
La Federal Reserve ha rinnovato la fiducia a BlackRock affidandogli la gestione del nuovo programma di acquisti illimitati di titoli spazzatura. La Commissione Europea ha chiesto a BlackRock di scrivere le nuove regole finanziarie per creare la nuova Bolla Verde. Il mese scorso, la Commissione ha annunciato che il fondo speculativo aveva battuto altri otto concorrenti per l’appalto di uno studio su come l’UE possa “integrare al meglio i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nella supervisione bancaria”.
Come John Law, Larry Fink promette di salvare la megabolla sistemica creandone una nuova, la Bolla Verde (vedi il dossier dell’EIR https://movisol.org/dossier-sulla-frode-genocida-del-green-new-deal/). Come John Law, il tentativo di Fink rovinerà le finanze pubbliche di mezzo mondo.
Lo stesso Larry Fink fu vittima della prima bolla che aveva contribuito a creare, creando un buco di duecento milioni di dollari presso la First Boston, motivo per cui perse il posto. Continuò con gli stessi investimenti ad alto rischio in Blackstone, dove creò il mercato delle Mortgage-Backed Securities. Da quella costola di Blackstone nacque BlackRock, in tempo per farsi affidare dal governo di Washington la gestione della crisi finanziaria innescata dallo scoppio di un segmento del mercato MBS, i famosi subprime. Sembra che governi e banche centrali amino tornare dal rivenditore di auto usate che ha già rifilato loro un rottame.
Perché si affidano tutti a BlackRock? Semplice: BlackRock li tiene in pugno. Tra i clienti della sua piattaforma Aladdin, un moderno oracolo di Delfi finanziario che si serve di seimila calcolatori per localizzare investimenti redditizi, troviamo 170 enti governativi, ministeri, banche centrali, fondi pensionistici e altri istituti pubblici e privati. Aladdin, per esempio, gestisce 900 miliardi di euro del portafogli di Deutsche Bank e 700 miliardi di Prudential.