Il 7 febbraio, il governo francese ha richiamato l’ambasciatore a Roma in risposta alla presunta “interferenza” italiana negli affari interni della Francia. Questo, nello stesso momento in cui Parigi e altri governi europei stavano allestendo una sorta di coalizione dei volenterosi per rovesciare il presidente eletto del Venezuela Nicolas Maduro.

La crisi franco-italiana, la peggiore dal 1940, va vista come l’apice di un conflitto che è iniziato il giorno in cui a Roma si insediò il cosiddetto governo populista. Le élite europee decisero di ingaggiare una guerra senza quartiere contro i populisti italiani nella speranza di impedire un “contagio” degli altri Paesi. Emmanuel Macron assunse la guida di quell’offensiva, generando una guerra di parole che è diventata una guerra di fatti. Per Lega e M5S è stato come un invito a nozze e infatti l’hanno sfruttato per aumentare i propri consensi.
L’economista francese Jacques Sapir ha correttamente inserito l’episodio in una serie di quattro sviluppi recenti, ognuno dei quali avrebbe avuto il potenziale di scatenare una guerra nel XIX secolo o agli inizi del XX. Essi testimoniano la “decomposizione” dell’Unione Europea, ha commentato con amarezza Sapir (vedi https://www.facebook.com/notes/jacques-sapir/décompositions-européennes/1502994526497127/):

I quattro episodi sono:

1. La vergognosa dichiarazione del presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk (8 febbraio): “Mi sono chiesto com’è quel posto speciale all’inferno riservato a coloro che hanno promosso la Brexit senza nemmeno una bozza di piano per condurla in porto con sicurezza”.

2. Il tweet di un funzionario del partito “Les Républicains” francese, Valérie Pecresse, che ha chiesto all’UE di rendere la Brexit “dolorosa” per gli inglesi.

3. Il richiamo dell’ambasciatore francese a Roma, che Sapir dice essere una reazione all’incontro tra il Vicepremier Luigi Di Maio e una delegazione dei Gilet Gialli e non a attacchi immaginari del governo italiano a quello francese.

4. Il voltafaccia francese sull’accordo con la Germania a sostegno del gasdotto Nord Stream 2, che ridicolizza le pretese macroniane di incarnare il rilancio dell’UE (Parigi ha poi ammorbidito la sua posizione e si è giunti a un compromesso, ma questo non cambia il punto fatto da Sapir).

Il sito sovranista italiano scenarieconomici.it, che fa capo all’economista Antonio Maria Rinaldi, ha condiviso l’analisi di Sapir e si è chiesto come sia potuta nascere tanta animosità, già vista per esempio nei confronti della Grecia nel 2015. La risposta: “L’aver creato una gabbia di legami di carattere finanziario e di bilancio da un lato ha distrutto i grandi progetti di collaborazione internazionale che avevano costruito la vera e propria unione e crescita comune, come ARIANE ed AIRBUS, dall’altro hanno posto le basi per una lotta di tutti contro tutti per ogni singolo frammento di diritto o centesimo di euro. Aggiungiamo poi noi che le stesse elezioni europee per un parlamento privo di potere, ma comunque con un valore politico interno ai singoli stati, viene a costituire un elemento distruttivo per l’Europa perché viene a portare ad un’ingerenza sgradita, ma ovvia, di un paese nella politica di un altro. Euro, cattiva gestione monetaria e cattiva gestione economica stanno distruggendo progressivamente l’Europa e senza correzioni si andrà vero un disfacimento come quello dell’URSS” (vedi https://scenarieconomici.it/la-decomposizione-europea-ispirato-a-jacques-sapir/).