Il 23 giugno si è tenuta a Zurigo, indetta da Impulswelle, un’associazione svizzera che collabora con lo Schiller Institute, una conferenza su “La Nuova Via della Seta come ponte tra Est ed Ovest”. Diversi relatori hanno affrontato differenti aspetti della politica della Nuova Via della Seta, dalla storia all’economia, dalla risposta dell’Occidente allo sviluppo dell’Africa.

Dopo un’introduzione della presidentessa di Impulswelle, Doris Honegger, quest’ultimo aspetto è stato il tema svolto dal primo relatore, il vicepresidente di MoviSol Claudio Celani, che ha aggiornato il pubblico sulla cooperazione sinoafricana e, in particolare quella, italo-cinese sul progetto Transaqua, cogliendo l’occasione anche per soddisfare la curiosità dei presenti sul nuovo governo italiano. Pur non nascondendo le incognite e i punti interrogativi, Celani ha descritto le potenzialità offerte dalle componenti favorevoli al nuovo paradigma nei rapporti internazionali, compresi quelli con Russia e Cina.

Successivamente, Odile Mojon dello Schiller Institute francese ha parlato della corruzione nelle élite francesi e di alcuni retroscena politici di Emmanuel Macron poco conosciuti all’estero. Il prof. Karl Eckstein e l’ing. Paul Reichmann hanno parlato di “Russia e Via della Seta” e di “Globalizzazione 3.0: il ritorno del continente”. René Machu di Impulswelle ha discusso il tema del credito produttivo per finanziare i grandi progetti e Vital Burger, presidente del Circolo di Amicizia Svizzero-Iraniano, ha spiegato che la guerra in Siria viene alimentata per impedire che la Via della Seta raggiunga il Mediterraneo.

Il clou della giornata è stato un resoconto audiovisivo della recente visita in Siria compiuta da una delegazione di Impulswelle nell’ambito dell'”Amicizia Svizzera-Siria”. Il video, prodotto da Doris Honegger, Werner Frey e Christy Nader, è stato commentato da Frey, che ha mostrato come persone e gruppi di ogni ceto, età e religione, che la delegazione ha incontrato nelle varie città visitate, l’abbiano accolta con grande calore, amicizia e dignità. Nonostante l’embargo, ovunque è iniziata la ricostruzione usando i materiali e i mezzi a disposizione.

La proposta di Helga Zepp-LaRouche di adottare il “modello di Singapore” per risolvere la crisi europea ha trovato grande approvazione tra il pubblico”.