Riceviamo dal Prof. Enzo Pennetta e volentieri pubblichiamo il seguente messaggio del Comitato Ripudia la Guerra che verrà letto davanti all’ONU il 6 agosto 2023 in occasione dell’anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima nel corso di una iniziativa di Humanity for Peace:
Il bombardamento di Hiroshima del quale stiamo ricordando l’anniversario è stato un atto di una gravità senza precedenti e ingiustificato dal punto di vista militare, un eccidio premeditato della popolazione civile, un atto che contrariamente alla narrazione corrente non ha segnato la fine della Seconda Guerra Mondiale ma ha indicato al mondo che questa sarebbe proseguita nella Guerra Fredda con la nascita della NATO e in seguito il Patto di Varsavia.
Oggi la NATO è ancora significativamente attiva ed è depositaria del messaggio di quel 6 agosto 1945: finché non ci sarà un mondo unipolare la guerra continua.
Irak, Afghanistan, Serbia, Libia, Siria e adesso Ucraina, sono solamente le ultime espressioni di quella visione di un mondo globalizzato e cioè unificato sotto un’unica potenza, e mai come oggi l’eco dello scoppio di Hiroshima risuona forte e preoccupante, mai come oggi c’è qualcuno che ritiene pensabile uno scontro nucleare nutrendo l’illusione che tale scontro potrebbe essere limitato alla distruzione della “sola” Europa dell’Est.
Mai negli ultimi ottanta anni si era vista la stampa così attiva nel gettare benzina sul fuoco della guerra, i popoli occidentali sembrano in larga parte chiedere attivamente la guerra o appaiono quantomeno rassegnati confidando in una ingenua idea di facile vittoria.
Il sistema occidentale vuole la guerra e non tollera che idee di pace si insinuino nel dibattito pubblico, in Italia il Comitato ripudia la Guerra, di cui sono presidente, ha organizzato una raccolta di firme per un referendum contro l’invio di armi in Ucraina ma poiché i sondaggi indicavano che la maggioranza degli italiani sarebbe stata favorevole alla proposta referendaria i grandi media e la stampa hanno totalmente silenziato la raccolta delle firme per il timore che la narrazione di una guerra inevitabile venisse messa in discussione. Ciononostante abbiamo raccolto 370.000 firme che nella situazione di boicottaggio che abbiamo subito costituiscono un grande successo, sono firme di italiani molto motivati e convinti della necessità di una politica internazionale completamente diversa, della necessità di superare la logica otto/novecentesca della competizione e selezione che porta alla contrapposizione dei blocchi e incamminarsi verso una politica di collaborazione vantaggiosa tra nazioni.
Se la logica di Hiroshima non verrà abbandonata nuove Hiroshima saranno inevitabili, siamo qui come Comitato Ripudia la Guerra, per portare questo messaggio all’ONU e la nostra azione continuerà instancabilmente finche questo messaggio non sarà recepito.