L’ipocrisia regna quando si tratta di whistleblowers e informatori negli Stati Uniti. Coloro che chiedono piena protezione dello Stato e sostegno per i funzionari che forniscono prove contro Donald Trump sono gli stessi che chiedono punizioni esemplari per informatori coraggiosi ed esemplari come Edward Snowden, Julian Assange, Bill Binney e via dicendo, che hanno denunciato attività anticostituzionali e reati commessi dal governo.
Il caso di Julian Assange è critico, in quanto la sua salute fisica sta deteriorando rapidamente a causa delle torture psicologiche che subisce in un carcere britannico. Se venisse processato negli Stati Uniti rischierebbe una sentenza di vari decenni. Il 5 novembre il LaRouche Political Action Committee ha reso pubblica una dichiarazione in cui denuncia il tentativo di eliminare Assange. Così esordisce:
“Uccidere il testimone di un reato è il massimo intralcio alla giustizia e ora esso viene commesso sul suolo britannico in collaborazione con funzionari americani. V’è un testimone vivente in possesso dei mezzi per mettere fine alla bufala e alla frode del Russiagate, commessa dall’intelligence britannico e da elementi infiltrati e controllati dai britannici nella comunità di intelligence americana. Questa persona è Julian Assange”. La CIA e altri elementi della comunità di intelligence sostengono che le e-mail del Democratic National Committee (DNC) e del consigliere di Hillary Clinton, John Podesta, fatte trapelare e arrivate a WikiLeaks e Assange, fossero il risultato di un attacco di hacker russi a favore dell’elezione di Donald Trump. Tuttavia, i Veteran Intelligence Professionals for Sanity [VIPS] hanno fornito una dimostrazione forense che i documenti del DNC furono copiati su una memoria portatile e non furono il risultato di un attacco a distanza mosso da hacker.
Assange stesso ha ribadito più volte che i documenti non pervennero tramite esponenti russi. La sua offerta di fornire al Dipartimento di Giustizia americano le prove di cui dispone è stata rifiutata.
“Assange è attualmente detenuto a Londra, nel carcere di Belmarsh, la galera di Sua Maestà per i peggiori criminali in Gran Bretagna… in attesa di estradizione negli Stati Uniti. Nils Melzer, Rapporteur dell’ONU sulla Tortura e altri Trattamenti o Punizioni Crudeli, Disumani e Degradanti, ha ammonito il 1 novembre in una dichiarazione sulla condizione di Assange: ‘A meno che il Regno Unito non cambi urgentemente politica e allevii la sua situazione disumana, l’esposizione di Assange ad abusi e punizioni arbitrarie potrebbe presto costargli la vita’”.
Nonostante i precedenti appelli di Melzer, il Regno Unito non ha avviato inchieste, ricorsi o misure di prevenzione previste dal diritto internazionale. Assange “continua a essere detenuto in condizioni oppressive di isolamento e sorveglianza, non giustificate dal suo status detentivo” e “il suo accesso all’assistenza legale e a documenti è stato gravemente ostacolato”. Questo ha minato “il suo diritto più fondamentale a preparare la difesa”. La dichiarazione del LaRouche PAC chiede all’ONU di prendere misure per fermare questa atrocità politica. (Foto Newsonline).