L’annuncio della ricandidatura di Joe Biden alla Presidenza USA avrebbe dovuto migliorare la posizione del Presidente nei sondaggi. Invece, è accaduto il contrario: il sostegno a Biden tra i democratici è sceso del 5%, mentre quello a Robert F. Kennedy Jr. è salito di una percentuale analoga, raggiungendo il 19%. Se a quest’ultimo si aggiunge il 9% di favorevoli a Marianne Williamson, più di un quarto dei democratici intervistati preferirebbe qualcuno diverso da Biden. Questo spostamento si è verificato anche quando i media mainstream hanno liquidato Kennedy come un candidato “no-vax”, ma non hanno menzionato le critiche sostanziali di quest’ultimo alla politica estera di Biden, accusato da Bobby Kennedy di voler imporre un cambiamento di regime in Russia, rifiutando i negoziati e continuando il flusso di armi e denaro verso il regime neonazista di Kiev, a sostegno di una guerra permanente.
Kennedy ha descritto la sua missione come tesa a “porre fine alla fusione corrotta tra potere statale e delle corporations che minaccia ora di imporre un nuovo tipo di feudalesimo”. Ha identificato le multinazionali che sostengono Biden come le forze che intendono “prolungare la guerra”. Gli ultimi sondaggi mostrano che il sostegno alla politica di guerra di Biden è sceso negli ultimi mesi dal 60% al 48%.
Per proteggere le chances del presidente uscente, il Comitato nazionale democratico (DNC) sta ricorrendo alle tattiche utilizzate per ottenere la nomination per Hillary Clinton nel 2016 e per lo stesso Biden nel 2020, ovvero truccare il processo elettorale. A tal fine sono state adottate due misure: 1) il DNC non sponsorizzerà alcun dibattito prima della Convention per la nomina, temendo che Biden ne emerga come incapace di guidare il Paese per altri quattro anni; 2) l’ordine delle elezioni primarie verrà cambiato, per mettere in testa gli Stati ritenuti solidi per Biden.
Ciò significa che, per la prima volta da cinque decenni, l’Iowa e il New Hampshire non saranno i primi Stati a scegliere i delegati alla Convention. Nel 2020, Biden è arrivato quarto nello Iowa e quinto nel New Hampshire. Un risultato debole questa volta, come presidente uscente, potrebbe mettere fine alla sua candidatura. La Carolina del Sud, in cui ha vinto nettamente nel 2020, è stata spostata a primo stato dove si terranno le primarie.
Nel 2016 e nel 2020, il DNC intervenne direttamente per sconfiggere la candidatura ribelle di Bernie Sanders. In una causa legale successivamente intentata dai sostenitori di Sanders e ancora in corso, il DNC sostiene che il partito è una “società privata” e può cambiare le regole se lo desidera. In realtà la legge stabilisce che il processo elettorale debba essere equo ed imparziale.
I promotori della causa fanno notare che l’ultima volta che il partito ha assunto questa posizione è stato nel 1944, quando tentò di escludere gli afroamericani dalla partecipazione alle “sue primarie”. Questa argomentazione fu respinta dalla Corte Suprema di allora. Applicare oggi una simile tattica indebolirebbe ulteriormente il sostegno a Biden, soprattutto tra gli elettori afroamericani.
Dato che Kennedy sta ponendo il problema della guerra e della pace e della fine del controllo sulla politica degli Stati Uniti da parte del “Complesso militare-industriale”, smascherare la corruzione del DNC può contribuire a costruire un nuovo movimento per la pace negli Stati Uniti. (Nella foto Robert Kennedy Jr. e Tucker Carlson, licenziato da Fox per essersi opposto alla guerra).