“Dovrebbe essere chiaro a qualsiasi osservatore attento che siamo potenzialmente sull’orlo di una guerra nucleare, che può essere innescata da un’ulteriore escalation di uno dei due conflitti, la guerra in Ucraina o il conflitto tra Israele e Hamas. Ciò che rende questa situazione così pericolosa nell’immediato è che i leader occidentali non cercano un cessate il fuoco immediato e soluzioni diplomatiche, ma si schierano unilateralmente. E gli Stati Uniti stanno chiaramente preparando una guerra simultanea a medio termine contro la Russia e la Cina, che in ogni caso sarebbe nucleare”.
Questa è la valutazione di Helga Zepp-LaRouche, esposta in un articolo del 21 ottobre, intitolato “Chi gli dèi vogliono distruggere… Sulla via della terza guerra mondiale”. L’autrice chiede poi una “mobilitazione globale” a favore di un cessate il fuoco immediato in entrambe le regioni e il sostegno alla proposta cinese di una conferenza di pace per l’Asia sud-occidentale. Inoltre, a un livello più alto, è necessaria una nuova architettura globale di sicurezza e sviluppo “che abbandoni definitivamente la geopolitica”.
Il governo israeliano ha infatti annunciato che l’offensiva a Gaza sarà “lunga e intensa” e “difficile da digerire”, mentre altri parlano apertamente di “sterminio” della popolazione palestinese e la catastrofe umanitaria va fuori controllo. Israele minaccia di aprire un secondo fronte contro gli Hezbollah in Libano e, nel peggiore dei casi, l’Iran potrebbe diventare parte del conflitto. L’amministrazione Biden ha già dispiegato forze navali e portaerei nel Mediterraneo orientale.
Il pericolo in Ucraina non è diminuito, anche se la strategia della NATO è ovviamente fallita. Washington ha ora approvato la consegna degli ATACMS, sistemi missilistici con una gittata di oltre 300 km in grado di raggiungere in profondità il territorio russo, e la Casa Bianca chiede oltre 100 miliardi di dollari di nuovi fondi per la difesa, gran parte dei quali per l’Ucraina e Israele. In risposta a questi sviluppi, il Presidente russo Putin ha annunciato da Pechino, dopo un lungo incontro con Xi Jinping, che gli aerei russi, con a bordo i missili ipersonici Kinzhal, effettueranno ora pattugliamenti permanenti sulla zona neutrale del Mar Nero. Questi missili possono raggiungere facilmente il Mediterraneo orientale e tutti gli obiettivi in Ucraina.
I leader dell’Europa occidentale, da parte loro, sono saliti sul carro di Washington fin troppo volentieri. Il cancelliere tedesco Scholz è stato il più esplicito, promettendo “sostegno incondizionato” a Israele. Ma, come sottolinea la signora LaRouche nel suo articolo, la domanda è “quale Israele”? Quello che esercita una violenza sproporzionata nei confronti dei palestinesi, o quello i cui cittadini chiedono che Netanyahu se ne vada e denunciano il fatto che lui e i suoi alleati hanno armato e finanziato Hamas per indebolire l’Autorità palestinese e sabotare la soluzione dei due Stati?
Per evitare che i conflitti in Ucraina e nell’Asia sud-occidentale degenerino in una guerra mondiale, tutti i cittadini dovrebbero chiedere ai rispettivi governi di promuovere iniziative di pace e l’attuazione della Risoluzione 242 delle Nazioni Unite, adottata all’unanimità il 22 novembre 1967. Inoltre, conclude Helga Zepp-LaRouche, il “Piano Oasi” proposto da Lyndon LaRouche nel 1975 offre “il programma di sviluppo economico che deve essere la base per qualsiasi pacificazione della regione”.
L’articolo completo di Helga Zepp-LaRouche può essere letto in traduzione inglese su https://larouchepub.com/.