Roger Stone, leggendario consigliere presidenziale negli Stati Uniti, attivista politico e amico di lunga data di Donald J. Trump, ieri ha manifestato pubblicamente il suo sostegno a Kesha Rogers, candidata indipendente al Congresso nel Texas. Stone, che già nel 1988 incoraggiò Trump a candidarsi alla Presidenza degli Stati Uniti e che ha ampiamente contribuito a plasmarne la sua campagna elettorale, è noto per aver difeso Trump dal tentativo di golpe per il “cambiamento di regime” negli Stati Uniti. Ecco come si è espresso sulla candidatura di Rogers.

SOSTEGNO A KESHA ROGERS, DA ROGER STONE

Sono felice di annunciare il mio sostegno della candidata indipendente Kesha Rogers nel IX Distretto congressuale del Texas. Kesha è una combattente di vecchia data, che ha vinto due contestate primarie per la nomina del Partito Democratico, nonostante la rude opposizione dei democratici dell'{establishment}. Che abbia scelto di candidarsi come indipendente è un segno importante: rifiutando il partito democratico, riconosce che il “sistema dei due partiti” è stato sostituito da un duopolio, nel quale entrambi i partiti sono dominati da neoconservatori e neoliberali, privi di qualunque fedeltà al popolo americano.

Senza dubbio, queste elezioni di metà mandato hanno un significato che supera la mera determinazione del “vincitore”. La questione è che il popolo americano sceglierà tra guerra e pace, tra la decrescita economica a spirale e lo sviluppo economico con la crescita dell’economia reale. Kesha comprende quel che è in gioco. Ecco perché ha denunciato il “Russiagate” come un golpe contro l’elezione di Donald Trump, preso di mira dalle reti del duopolio cui fanno capo Bush, Obama e Clinton, non in quanto “colluso” con la Russia – sulla quale accusa neanche uno straccio di prova è stato prodotto dalla “caccia alla streghe” di Mueller – ma in quanto desideroso di una politica di pace fatta di negoziati e di riconoscimento delle sovranità nazionali, contro la quale si mobilitarono le reti britanniche di intelligence, che rappresentano le fallita City di Londra, in collusione con i funzionari dell’intelligence fedeli a Obama e con certi elementi del Ministero della Giustizia e dell’FBI.

Il suo avversario politico, il congressista Al Green, è un palese sostenitore del golpe, convinto che Trump dovrebbe essere sottoposto a impeachment, anche in assenza di atti commessi tipicamente oggetto di questa procedura. Invece di dimostrare preoccupazione per la gente del suo distretto, tra le più povere del Paese, egli si associa alle élite che sono in fibrillazione nel tentativo di rovesciare la scelta degli elettori del 2016. In questo momento della storia, nel quale gli elettori possono determinare se avere un futuro migliore, se rendere ancora una volta grande l’America, l’on Green fa campagna per sovvertire la scelta sovrana degli elettori americani, agendo invece come triste rappresentante di un establishment in bancarotta e pericoloso.

Ecco perché sono felice di sostenere Kesha. Ella ha dimostrato il coraggio di contrastare in Texas le macchine politiche di Bush e di Obama e di ergersi al di sopra dei partiti. Ella non comprabile e non risponde a ordini dall’alto, costituendo il tipo di persone che gli elettori indipendenti dovrebbero essere orgogliosi di premiare con il proprio voto.

Sollecito gli elettori a dimostrare che lo spirito d’indipendenza del quale il Texas è famoso e a eleggere Kesha al Congresso.