Entro ore dall’annuncio che Barack Obama era stato rieletto Presidente degli Stati Uniti, le forze dell’Impero hanno intensificato le tensioni in Medio Oriente. Il Premier britannico David Cameron, in missione in Arabia Saudita, Kuwait e Giordania, ha immediatamente premuto sull’acceleratore della campagna per rovesciare il regime siriano.

Allo scopo, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia hanno curato la formazione di un gruppo di opposizione “unificato” a Doha, Qatar, l’11 novembre, che stanno considerando di armare direttamente. La Turchia ha richiesto lo stazionamento di missili Patriot della NATO.

In seguito, la situazione è peggiorata rapidamente, con disordini in Giordania e uno scambio di bombardamenti tra Israele e Palestina che potrebbe preludere ad un attacco israeliano contro l’Iran. Mentre il Presidente Obama e la maggior parte dei paesi occidentali incolpano i palestinesi per l’escalation, il portavoce del ministero degli Esteri russo Alexander Alexander Lukaševič ha chiesto a entrambi i contendenti di astenersi, deplorando lo “sproporzionato” uso della forza da parte di Israele.

Lukaševič ha anche detto che armare i ribelli sarebbe una “grave violazione” del diritto internazionale. È anche molto stupido, aggiungiamo, come si è visto in Iraq, Afghanistan e Libia, dove quegli stessi ribelli hanno puntato le armi contro l’occidente.

Helga Zepp-LaRouche è intervenuta nell’intenso dibattito in corso in Germania sulla partecipazione agli interventi della NATO. In una dichiarazione scritta il 18 novembre, ha affermato che “la Germania fece bene a non partecipare ad alcun titolo alla guerra in Iraq, che si basava sulle menzogne di Tony Blair”, e che “il ministro degli Esteri Westerwelle ha fatto la cosa giusta non mandando truppe tedesche a partecipare all”intervento umanitario’ in Libia, che era invece una guerra d’aggressione e si è concluso con il brutale assassinio di un capo di stato che era prigioniero di guerra e in quanto tale protetto dalla convenzione di Ginevra”.

“Ma nel frattempo la Germania ha subito enormi pressioni per partecipare a interventi futuri, sia in Mali che in Siria; ciò sarebbe pura follia, dato il completo fallimento della politica di “regime change” in Iraq, Afghanistan, Libia e ora Siria, dove i ‘ribelli’ sono composti principalmente da Al Qaeda, dai salafiti e da mercenari”.

Per quanto riguarda la minaccia del nucleare iraniano, Zepp-LaRouche chiede al governo tedesco di accettare la valutazione ufficiale dei servizi di informazione USA, e cioè che l’Iran non ha ripreso il programma di riarmo nucleare, invece che la propaganda di guerra proveniente dal governo di Netanyahu.