Il Sacramento Bee è stato uno dei primi quotidiani a parlare, il 19 ottobre, del dossier The Drone Papers ed a chiedere un’inchiesta del Congresso; nel suo editoriale, ha criticato il New York Times, il Washington Post e The Guardian per non averlo ripreso da The Intercept e dalla sua fonte, e l’amministrazione Obama per essersi rifiutata di commentare. Il quotidiano riferisce che finora solo Amnesty International e l’ACLU hanno richiesto un’inchiesta (ma lo hanno fatto anche il Center for Constitutional Rights, Foreign Policy e al-Jazeera America).

La linea di “difesa” di Obama è stata finora condensata nell’affermazione del Pentagono, nella portavoce Linda Rojas: “Il rapporto a cui si riferisce il dossier di Teh Intercept è un documento interno coperto dal segreto. Per scelta politica non esprimiamo commenti sui dettagli di rapporti secretati”.

Edward Snowden è stato citato su Mintpress International: “Con un atto stupefacente di coraggio civile, un americano ha appena fatto traballare una menzogna indicibile”. L’intervistatore cita dai Drone Papers una rivelazione esemplare sull’autorizzazione da parte di Obama, nel 2012, di un “elenco di venti persone da assassinare nello Yemen e in Somalia. In quell’anno oltre duecento persone furono uccise dai droni, in quei paesi “.

Daniel Ellsberg, che si impossessò delle carte del Pentagono sulla guerra del Vietnam del 1971 e le pubblicò, ha detto: “Ho aspettato quarant’anni Chelsea Manning. [Ho aspettato] Snowden altri tre anni. È bello che qualcuno dica la verità su questa serie di crimini”.

L’affermazione più forte proviene dalla fonte che rimane nell’anonimato: “Noi stiamo permettendo che questo accada. Con ‘noi’, intendo ogni cittadino americano che abbia accesso, in questo momento, a queste informazioni, e continui a non agire, in modo irresponsabile”.

Il politico che ha chiesto che Obama venga incriminato, proprio per crimini di guerra, il mattino seguente le rivelazioni fatte da The Intercept, è il fondatore dell’Executive Intelligence Review Lyndon H. LaRouche, Jr.

Nella sera del 16 ottobre i suoi collaboratori hanno presentato un documento contro Obama durante una teleconferenza.

Il 19 ottobre il LaRouchePAC ha affermato che “questa settimana si apre la possibilità di destituire Obama e di avviare quel processo di restaurazione della Costituzione degli Stati Uniti, erosa negli ultimi quindici anni di Bush e Obama. Non c’è niente di più urgente di questa azione, a cominciare da ora”.

Come ha dichiarato LaRouche ieri, “dobbiamo ergerci al di sopra di noi stessi” per adempiere a questo compito. È richiesta l’azione e la creatività di tutti gli americani che “ora sanno” che migliaia di civili sono stati bersagliati e uccisi dai droni su ordine di Obama.

Si può dare una mano anche dallo Stivale, sostenendo attivamente l’opera del Movimento Solidarietà, associazione in Italia di Lyndon LaRouche.