Il memorandum pubblicato il 24 luglio dai Veteran Intelligence Professionals for Sanity (VIPS) dimostra che le e-mail dei calcolatori del Comitato Nazionale Democratico passate a Wikileaks non furono rubate da hacker russi, ma provenivano da una fuga di notizia interna. Questi accertamenti smontano l’intera favola delle elezioni presidenziali americane manipolate dal Cremlino, fatto che spiega come mai nessun grande media abbia dato notizia del memorandum.

Va data perciò grande importanza al fatto che il parlamentare repubblicano Dana Rohrabacher (nella foto) abbia avuto il coraggio di chiedere pubblicamente ai colleghi di prestare attenzione al documento dei VIPS. Le risultanze di questi specialisti, ha detto, “distruggono la credibilità delle accuse secondo cui la Russia avrebbe piratato il sistema, rivelato le e-mail e in questo modo avuto un impatto sulle ultime elezioni. Queste accuse fasulle hanno arrecato gravi danni alla nostra capacità di lavorare con la Russia e hanno distratto il popolo americano dalla vera minaccia del terrorismo islamista. Questa falsa campagna è stata usata per ostacolare il diritto del nuovo Presidente di perseguire i suoi obiettivi e portare avanti le politiche approvate dagli elettori”.

Rohrabacher, che presiede una sottocommissione della Commissione Esteri della Camera, quella competente per l’Europa, l’Eurasia e le minacce emergenti, è stato preso a bersaglio dallo stesso apparato del “deep state” che perseguita Donald Trump, alimentando voci di possibili inchieste sui suoi legami con la Russia. Disturbatori mandati dalle organizzazioni di George Soros intervengono alle sue riunioni pubbliche e il capo dello staff della sua sottocommissione, Paul Behrends, è stato licenziato dopo una campagna di fughe di notizie e di insinuazioni di essere al servizio di Putin!

Un altro oggetto di minacce e intimidazioni è il deputato repubblicano John Duncan, uno dei tre che hanno votato contro le sanzioni, che il primo agosto ha annunciato che si ritirerà alla fine del mandato.

Il col. Pat Lang, un ex alto funzionario dell’intelligence militare americano, ha pubblicato estratti del memorandum dei VIPS sul suo popolare blog (vedi http://turcopolier.typepad.com/sic_semper_tyrannis/2017/07/httpsconsortiumnewscom20170724intel-vets-challenge-russia-hack-evidence.html).

Il memoradum è stato lodato anche da Scott Ritter, un ex ispettore dell’ONU in materia di armi, che deprecò le menzogne sulla armi di distruzione di massa in Iraq. Egli enfatizza ciò che definisce “forse l’aspetto più curioso di tutto questo caso”, e cioè che i calcolatori del DNC non furono mai consegnati all’FBI per i necessarii controlli forensi e che l’FBI si fidò delle valutazioni espresse dalla società privata CrowdStrike (vedi

http://www.truthdig.com/report/item/time_to_reassess_roles_of_guccifer_20_and_russia_in_dnc_hack_20170727