In risposta agli attacchi selvaggi da Washington, i funzionari e i media cinesi hanno abbandonato la consueta moderazione diplomatica e si sono tolti i guanti. Il discorso del segretario di Stato Mike Pompeo il 23 luglio alla Nixon Library ha segnato una definitiva escalation. Pompeo ha minacciato una completa rottura tra la comunità internazionale e la Cina (in particolare il Partito Comunista) tramite la formazione di un’alleanza anti-cinese e, de facto, un cambiamento di regime a Pechino (evocando le Scritture per esaltare i fanatici). Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin non ha usato mezzi termini, parlando di “parole dissennate” e “follia” di una politica che mette a repentaglio la pace mondiale.
Il 4 agosto il China Daily ha pubblicato un editoriale in cui si afferma che “una certa fazione politica, guidata da una cruda ideologia cristiano-capitalista” ha “dirottato le funzioni esecutive del governo” a Washington e si denuncia la “cricca dei pazzoidi” che vuole lo scontro con la Cina per strangolarla. Da notare che la maggior parte dei rappresentanti di Pechino distinguono tra Trump e i suoi cosiddetti consiglieri.
Oltre alle solite accuse di spionaggio cibernetico, furto di tecnologia e violazioni dei diritti umani a Hong Kong e nello Xinjiang, la Cina è accusata di aver deliberatamente diffuso il virus Covid 19 (una linea che anche Trump ha adottato) e, più recentemente, di essere dietro le proteste di massa negli Stati Uniti.
A tutto ciò, il 5 agosto Pompeo ha aggiunto un’altra provocazione proponendo un programma in cinque punti per cessare completamente l’uso di sistemi di comunicazione cinesi negli Stati Uniti, così come tra gli USA e i paesi stranieri, e impedire l’uso di app e di software cinesi. Il Global Times ha reagito prontamente al programma, denominato “Clean Path”, con un editoriale che definisce “Pompeo e i suoi simili i pazzi geopolitici del XXI secolo” che vogliono sacrificare la pace e lo sviluppo mondiali per impedire l’ascesa della Cina.
Wang Wenbin ha anche aggiunto che Pompeo abusa del potere di stato per danneggiare le imprese high-tech cinesi sulla base di accuse inventate e, ribaltando le accuse, ha ricordato i programmi di sorveglianza di massa portati avanti dagli Stati Uniti, come Prism e Echelon, rivelati da Edward Snowden e da Wikileaks. Che gli Stati Uniti “predichino una rete pulita”, ha aggiunto, è assurdo.
Da notare che il 4 agosto all’Aspen Institute John Bolton (foto), il noto “falco” che fu licenziato da Trump da consigliere per la sicurezza nazionale a causa della sua inclinazione guerrafondaia, ha fatto un’osservazione interessante. Se Trump sarà eletto per un secondo mandato, ha detto, sarà più difficile per i suoi consiglieri impedirgli di lavorare assieme alla Cina, fare la pace con la Corea del Nord, uscire dalla Nato e sviluppare rapporti costruttivi con la Russia.