Martedì scorso Butch Valdes, presidente della Philippines LaRouche Society, ha denunciato la decisione della Corte Suprema filippina di dichiarare “accordo esecutivo” ciò che è invece un trattato tra il Presidente filippino Aquino e il Presidente americano Obama. In questo modo, l’accordo sovversivo viene presentato come legale e costituzionale, senza la necessità di un voto del Senato filippino.

La decisione sta creando una crisi costituzionale, poiché l’alta camera filippina in dicembre votò per l’inquadramento di tale accordo tra i trattati, proprio come vuole la Costituzione, e per la previsione di un proprio voto, che molto probabilmente non si avrà.

Lyndon LaRouche ha affermato che, se non verrà bloccato, tale trattato costituirà di fatto una ricolonizzazione delle Filippine da parte britannica, con la mediazione dell’agente britannico Barack Obama. L’intero processo è infatti stato messo in moto da Obama, con una sua firma apposta a Manila nell’aprile 2014, in attesa dell’approvazione da parte della Corte, nel novembre 2015, ma che non era stata finora presa, grazie a una forte opposizione popolare e del Senato. Il trattato, chiamato Accordo di Cooperazione Difensiva Potenziata (EDCA) permetterà agli Stati Uniti di dispiegare le proprie forze di terra, di mare e d’aria più avanzate e le proprie armi nelle basi militari filippine, nonostante una chiara restrizione costituzionale su qualunque base straniera sul suolo filippino.

LaRouche ha aggiunto che è molto chiaro che Obama intende innescare la terza guerra mondiale.

Segue il comunicato di Butch Valdes:

Il tradimento finale

Il popolo filippino è stato tradito ancora una volta… non soltanto da un presidente demente, e da legislatori venduti, ma dall’istituzione più importante, quella che avrebbe il compito di tutelare la Costituzione della Sovrana Repubblica delle Filippine.

Come folli e giuda, i suoi membri si nascondono dietro a tecnicismi fallaci dell’accordo EDCA, torcendone le definizioni, indugiando su deboli interpretazioni per confezionare la loro decisione ch’è palesemente un tradimento. Ciechi consapevoli alla vera natura delle installazioni militari americane all’interno delle basi militari filippine, che potrebbero anche contenere testate nucleari di medio o lungo raggio puntate sulla Cina, questi magistrati della Corte Suprema commettono un tradimento del massimo grado contro il popolo filippino. È mio parere che essi abbiano collettivamente stretto un’alleanza con una potenza straniera occupante che li rende moralmente codardi e immeritevoli di una pur minima briciola di rispetto da parte dei cittadini. L’ultimo alto giudice, José Abad Santos, un vero eroe e patriota, si rivolta nella sua tomba per riscontrare questi deplorevoli personaggi nella stessa riverita Aula di Giustizia.

Porre consapevolmente cento milioni di filippini a rischio vitale a causa di un conflitto nucleare tra due superpotenze riserva loro i posti peggiori all’inferno… e possano le loro esistenze durate a sufficienza per sperimentare i dolori e la distruzione che saranno causati da loro.

Conclusione

José Abad Santos fu il presidente della Corte Suprema delle Filippine nel 1941-1942 e assunse l’incarico di Presidente della Repubblica in vece di Quezon, quando questi se ne andò in esilio negli Stati Uniti durante l’invasione giapponese, su suggerimento del gen. Douglas MacArthur. Santos rimase nell’ombra ma si rifiutò di capitolare all’alto comando dell’occupante Giappone. Così i giapponesi lo assassinarono nel 1942.

Il paragone tra l’occupazione americana delle Filippine e la storica occupazione giapponese del Paese è azzeccato, poiché invadendolo i nipponici miravano alla Cina e all’Asia in generale, proprio come fa ora Obama.

Il popolo delle Filippine reagirà intensamente a questo paragone ben misurato. Il popolo americano si prenderà la briga di dare un taglio alla propria degenerazione, concependo più chiaramente quel che Obama si accinge a fare a suo nome, e si deciderà a destituirlo prima che sia troppo tardi?