Il 27 gennaio la Corte Suprema spagnola, come abbiamo già riferito, ha emesso una sentenza che potrebbe avere vaste ripercussioni in tutta l’Unione Europea e in Svizzera. Ha deciso infatti che una delle principali casse di risparmio, Bankia, aveva ingannato i piccoli investitori nel 2011 per indurli ad acquistare “azioni privilegiate” della banca dando un quadro falso della sua situazione finanziaria. Quando in seguito Bankia è andata in bancarotta, ed è stata salvata con 22 miliardi di euro dal governo, su quelle azioni è stato applicato il “bail-in”, ovvero il prelievo forzoso, e migliaia di famiglie hanno perso i loro risparmi.

La sentenza della Corte Suprema si applica a due investitori che hanno sporto denuncia, ma migliaia di altri si sono rivolti al tribunale per riavere i loro soldi. Bankia ha deciso di fare un accordo, e ha dichiarato che gli investitori, che sono 200.000, devono presentare richiesta alla banca e il denaro verrà rimborsato con l’1% degli interessi entro 15 giorni. Il totale, secondo la banca, dovrebbe ammontare a quasi 1,8 miliardi di euro.