Nel 2010, al culmine della crisi finanziaria, l’allora vicegovernatore della Banca Nazionale Svizzera scandalizzò i banchieri chiedendo la separazione bancaria nel caso in cui le venti principali banche svizzere fossero sull’orlo del collasso. Le sue parole memorabili furono: “Le parti delle banche che sono importanti per il funzionamento della nostra economica nazionale dovrebbero essere separate in una crisi. Il resto potrà essere venduto o perfino liquidato.”

Oggi Jordan è governatore della Banca Nazionale Svizzera. Il 23 febbraio era tra i relatori alla Casa della Finanza dell’Università di Francoforte, dove ha tenuto una prolusione accademica di fronte a un pubblico composto dall’élite finanziaria della città. Ignorando il fatto che il sistema transatlantico è sull’orlo dell’abisso, ha pontificato sui limiti imposti alla Svizzera e ai nove membri dell’UE che non appartengono all’Eurozona, a causa della politica della Federal Reserve USA e della BCE, che si limitano a stampar denaro.

Jordan non si è soffermato sulle conseguenze potenzialmente catastrofiche per la Svizzera se la BCE decidesse per tassi di interesse negativi. Anche se una mossa simile favorirebbe banche speculative come Deutsche Bank e Crédit Suisse a breve termine, essa spingerebbe contemporaneamente ingenti capitali nel “porto sicuro” del franco svizzero e fuori dall’Eurozona in crisi, facendo risalire la valuta svizzera. Ciononostante Jordan ha detto che la BNS non seguirebbe la BCE nel ridurre i suoi tassi di interesse. Ha ammesso anche che il franco è altamente sopravvalutato, il che crea grossi problemi per produttori ed esportatori di macchine utensili svizzere.

Durante le domande e risposte, un rappresentante dello Schiller Institut ha ricordato a Jordan il suo sostegno alla separazione bancaria, citando le recenti dichiarazioni di Neel Kashkari, presidente della Federal Reserve Bank di Minneapolis e ricordando che questo è un tema centrale nella campagna presidenziale americana.

Il rappresentante dello Schiller Institut ha quindi letto la dichiarazione pubblica di Jordan del 2010, chiedendo se “confermasse la sua dichiarazione del 2010 e fosse a favore di introdurre le necessarie misure di emergenza per l’economia reale svizzera”. Dopo aver ringraziato per la domanda, Jordan ha espresso la sua sorpresa che qualcuno si ricordasse ancora della sua dichiarazione del 2010. Quindi ha risposto “sì”, spostando poi il discorso sul tema delle riserve di capitale e via dicendo.

I parlamentari svizzeri dovrebbero prendere nota della dichiarazione di Jordan. La Camera Bassa del Parlamento ha approvato due volte “mozioni” (non disegni di legge) a favore della separazione bancaria secondo i criteri della legge Glass-Steagall, nel 2013 e nel 2015. Dovrebbero rilanciare la discussione su questo anche oggi.