Uno dopo l’altro, i leader occidentali si affannano a dire ai propri cittadini che all’ordine del giorno non c’è solo la guerra permanente per difendere i loro “valori”, ma anche l’austerità più brutale. Rassegnatevi a conviverci.
“Dobbiamo essere trasparenti: i prossimi mesi, i prossimi inverni saranno difficili; i prossimi cinque-dieci inverni lo saranno”, ha annunciato il Premier belga Alexander De Croo alla televisione nazionale VRT il 24 agosto. Quel giorno, i prezzi dei future sull’elettricità hanno superato i 600 euro in Germania.
Quello stesso giorno, il presidente francese Emmanuel Macron ha informato il Consiglio dei ministri che “l’era dell’abbondanza” è finita. Governo ed economia devono adattarsi alla fine “dei flussi infiniti di denaro” e dell’“abbondanza di prodotti e tecnologia”, terra e risorse come l’acqua, ha detto. Livelli di vita e attività economica devono essere sacrificati sull’altare del malthusianesimo e dei “cambiamenti climatici”.
Due giorni dopo, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha mandato lo stesso segnale agli americani: aspettatevi “sofferenze” sul cammino della lotta all’inflazione, ha detto. E la lista potrebbe continuare…
Queste politiche di austerità non possono essere imposte “democraticamente” e i leader sopra citati lo sanno. La protesta sociale è appena cominciata ed esploderà, a dispetto dei tentativi di criminalizzarla e reprimerla. In questo contesto, i pezzi del governo mondiale che si vanno assemblando sotto l’ombrello della Nato Globale pubblicano liste di proscrizione contro autorevoli pensatori e politici che si rifiutano di aderire alla “narrazione” fatta di guerra, austerità e denigrazione del prossimo. La libertà di elaborare ed esprimere la propria opinione senza timore di rappresaglia deve essere soppressa.
La presidente dello Schiller Institute, Helga Zepp-LaRouche (foto), ai primi posti della “lista dei nemici” della Nato Globale, auspica una mobilitazione mondiale per sconfiggere queste politiche. Dobbiamo rendere la popolazione consapevole del significato mostruoso del tentativo di imporre una politica economica fascista, con l’uso di liste di proscrizione, ha dichiarato ad una riunione di attivisti del movimento internazionale di LaRouche il 29 agosto. Dobbiamo rivolgerci, ha detto, a tutti coloro che comprendono che ci troviamo nella crisi finale di un sistema finanziario che “da decenni favorisce la speculazione sulla produzione reale” e che, dopo essere stato salvato con “migliaia di miliardi di dollari ed euro” dopo il 2008, sta ora esplodendo nell’iperinflazione.
In tale situazione, ha ammonito, se si proibisce di fatto la discussione di ogni alternativa, come quella di un nuovo sistema di Bretton Woods, o di soluzioni che porterebbero all’eliminazione delle cause del pericolo di guerra mondiale, allora “la democrazia è finita”.