L’ex senatore democratico Bob Graham della Florida, dopo la pubblicazione il 15 luglio delle ventotto pagine censurate dell’inchiesta da lui co-presieduta sull’11 settembre, ha aumentato le pressione e sollecitato una nuova inchiesta.

Ha parlato con il giornalista Deb Riechmann della Associated Press, che ha curato un articolo dal titolo “Le 28 pagine dell’inchiesta sull’11 settembre: ‘punta dell’iceberg‘ o ‘nessuna sorpresa’?”, per Christian Science Monitor.

Dopo aver sollevato la questione delle “spiegazioni” menzognere offerte dal direttore della CIA John Brennan, dal Ministro degli Esteri saudita Al-Jubeir ed altri Riechmann ha dato al Sen. Graham la possibilità di smontare la costruzione e di intensificare l’attacco.

“Ma l’ex senatore della Florida Bob Graham, il co-presidente dell’inchiesta del Congresso che fece di tutto per ottenere la pubblicazione delle pagine, ha detto che rimane convinto che i dirottatori degli aerei ebbero il sostegno di un ampio sistema di sostegno saudita che aveva nessi con funzionari governativi, mentre risiedevano negli Stati Uniti”.

“‘Le informazioni contenute nelle 28 pagine rafforza la convinzione che i diciannove dirottatori, la maggior parte dei quali non parlava bene l’inglese, aveva una scarsa formazione scolastica e non era mai stata negli Stati Uniti prima, non agirono da soli per condurre quel complotto sofisticato dell’11 settembre’, ha dichiarato Graham”.

“‘Sono rimasto un po’ di sasso perché alcune delle persone che per 13 anni hanno contribuito a insabbiare tutto questo, ora dicono che è irrilevante’, ha dichiarato all’Associated Press, senza farne i nomi. ‘Se è così, perché le hanno tenute lontane dal pubblico per così tanti anni?'”

“Graham ha aggiunto che spera che la pubblicazione apra la strada alla pubblicazione di altra documentazione”.

“‘Questa non è la fine’, ha detto. ‘La maggior parte di ciò che sappiamo sull’11 settembre è dovuta all’indagine compiuta nella California meridionale e questo è il punto centrale delle ventotto pagine. Ironicamente, i due terzi dei dirottatori visse par la maggior parte del tempo di residenza negli Stati Uniti, in Florida e noi sappiamo ben poco del loro finanziamento, delle loro associazioni e di quale assistenza possano aver goduto'”.

“Graham ha aggiunto che un giudice federale in Florida sta scartabellando le 80mila pagine che includono i resoconti dell’inchiesta dell’FBI sulle attività dei dirottatori a Sarasota, per vedere se debbano essere pubblicate in virtù del Freedom of Information Act invocato da Florida Bulldog, un’associazione di inchiesta”.

Terry Strada, presidente dell’associazione delle famiglie delle vittime dell’11 settembre ‘9/11 Families United For Justice Against Terrorism’, ha appoggiato Graham nella speranza che la pubblicazione delle pagine aiuti a ottenerne altre, intensificando le ricerche.

“‘Non c’è molto di più sul nesso tra sauditi e gli attentati dell’11 settembre e questa è la punta dell’iceberg, ma si doveva passare per questo atto iniziale’, ha detto la signora Strada, il cui marito morì nella torre settentrionale del World Trade Center. ‘È l’inizio, ma non penso sia finita qui””.