Nel discorso di apertura della sessione del 24 ottobre del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres ha denunciato il terribile attacco del 7 ottobre da parte di Hamas contro Israele e la perdita di vite umane, la presa di ostaggi e la violenza che ne è seguita. Ma, ha aggiunto, “è importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono avvenuti nel vuoto. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione. Ma le sue rimostranze non possono giustificare i terribili attacchi di Hamas. E questi terribili attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”. Guterres ha anche espresso preoccupazione per le “chiare violazioni del diritto umanitario internazionale a Gaza”.
Benché equilibrate, le sue osservazioni hanno scatenato una tempesta di proteste tra i funzionari israeliani. In realtà la situazione sul campo è stata presentata in termini molto più crudi da Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione in Palestina (UNRWA). In un articolo del 26 ottobre sul Guardian, ha affermato che Gaza si sta trasformando da una “prigione a cielo aperto”, in un “cimitero”. Se il mondo non trova il coraggio di imporre un cessate il fuoco per fermare tutto questo, nessuno potrà dire “non lo sapevamo” e la storia ci giudicherà di conseguenza, ha ammonito.
“Il 7 ottobre, Hamas ha commesso massacri indicibili di civili israeliani che possono equivalere a crimini di guerra. Ma che non ci sia ombra di dubbio: questo non giustifica i crimini in corso contro la popolazione civile di Gaza, compreso il milione di bambini… Le atrocità non dovrebbero essere seguite da altre atrocità. La risposta ai crimini di guerra non è rappresentata da altri crimini di guerra”.
Il Presidente degli Stati Uniti Biden non sembra avere le stesse remore. Il 25 ottobre, durante una conferenza stampa, gli è stato chiesto di parlare dei 7.000 palestinesi uccisi, di cui quasi 3.000 bambini. La sua risposta ha riecheggiato l’incredibile cinismo di cui parlava l’allora Segretario di Stato Madeleine Albright nel 1996, di fronte al fatto che 500 mila bambini iracheni erano morti a causa delle sanzioni ordinate da Washington: “Il prezzo, secondo noi, ne vale la pena”, ella rispose freddamente.
Biden, dopo aver detto di non potersi fidare delle statistiche fornite dai palestinesi, ha aggiunto: “Sono sicuro che sono stati uccisi degli innocenti ed è il prezzo da pagare per fare una guerra”. Ha detto che spera che gli israeliani uccidano solo combattenti, per quanto possa valere.
In un’intervista con Kaitlin Collins della CNN, il famoso chirurgo Abu-Sittah, che opera a Gaza, ha commentato: “Penso che il presidente Biden stia dicendo agli israeliani che non hanno ancora ucciso abbastanza palestinesi e che c’è spazio per altri massacri”.